Trump dimezza il consiglio per la Sicurezza nazionale. Cosa c'è dietro questa mossa

La decisione del presidente era nell'aria da giorni. Previsto un ulteriore accentramento della conduzione della politica estera americana

Trump dimezza il consiglio per la Sicurezza nazionale. Cosa c'è dietro questa mossa
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Passa anche da una mail la battaglia ingaggiata da Donald Trump contro i membri del cosiddetto "Deep State" - il presunto Stato nello Stato americano ostile all’attuale inquilino della Casa Bianca - che si anniderebbero perfino nello strategico consiglio per la Sicurezza nazionale (Nsc). Ed è dunque così, attraverso un semplice messaggio di posta elettronica, che decine di funzionari dell’Nsc hanno appreso di essere stati posti in congedo amministrativo.

Come riportato dalla Cnn, la mail è stata inviata alle 16.20 di ieri, alla vigilia del lungo weekend del Memorial Day, dal capo di gabinetto dell'Nsc Brian McCormack, il quale ha ordinato ad oltre 100 papaveri dell’organo guidato ad interim da Marco Rubio, già segretario di Stato, di liberare le proprie scrivanie nel giro di una trentina di minuti. A chi non era presente in ufficio è stata offerta la possibilità di concordare un orario per recuperare in un secondo momento i propri documenti e per consegnare i dispositivi.

Un funzionario della Casa Bianca ha affermato ad Axios che “l’Nsc è il massimo del Deep State” e “lo stiamo sradicando”. La mossa dell’amministrazione repubblicana, impegnata in contemporanea in uno scontro senza precedenti anche con l’università di Harvard, fa parte di un piano di ristrutturazione dell’Nsc, composto da esperti di politica internazionale ed istituito per coordinare l’agenda estera del presidente Usa. Un’iniziativa che non è giunta inaspettata. “Il consiglio per la Sicurezza nazionale come lo conosciamo non esiste più”, riferiva non a caso pochi giorni fa un funzionario governativo alla Cnn confermando le voci di un’imminente riduzione del personale e di una concentrazione del processo decisionale ai massimi livelli.

Il New York Times precisa che alcuni membri dell’Nsc torneranno ai loro incarichi originali in altre agenzie e che alcuni dei team del consiglio che si concentrano su regioni o questioni specifiche saranno smantellati mentre altri saranno sciolti e accorpati. Altri ancora, sottolinea il quotidiano, cesseranno di esistere. La Casa Bianca avrebbe intanto nominato due nuovi vice per l’organo creato nel 1947: Andy Baker, consigliere per la Sicurezza nazionale del vice presidente J.D. Vance, e Robert Gabriel, consigliere di politica di Trump. Sarebbe stato inoltre “riassegnato” Alex Wong, il numero due di Mike Waltz, a capo dell’Nsc sino a poche settimane fa, caduto in disgrazia per lo scandalo della chat su Signal.

Per la Casa Bianca l’Nsc è cresciuta troppo nel tempo. Lo staff politico del consiglio era composto da 186 persone verso la fine del mandato di Joe Biden e oltre 200 al tempo sia di Barack Obama che di George W. Bush. Se ne contavano invece appena 119 durante la prima amministrazione del miliardario. Secondo il New York Times, i cambiamenti decisi dalla Casa Bianca "aiuteranno Trump a condurre i dibattiti sulla politica estera nel suo stile preferito, con i consiglieri che recepiscono i risultati desiderati dal presidente e trovano un modo per assecondarli" invece di elaborare decisioni che includano una serie di fonti e un ampio ventaglio di punti di vista diversi.

La diffidenza di The Donald per l’Nsc risale già ai tempi del suo primo mandato e ad esso il tycoon avrebbe attribuito l’indebolimento della sua agenda. In occasione del primo impeachement di Trump, Alexander S.

Vindman, direttore degli Affari europei del consiglio, ha affermato in un’udienza al Congresso che il repubblicano aveva fatto pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky al fine di avviare un indagine sugli affari dei Biden. Più di recente, ad aprile, il commander in chief ha licenziato diversi funzionari dell’Nsc dopo che l’attivista di estrema destra Laura Loomer li aveva accusati di slealtà nei confronti del leader Usa.

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