Politica estera

"Troppo critico verso Biden". L'inaspettata accusa al New York Times

Il prestigioso quotidiano americano è accusato di essere troppo indulgente nei confronti del candidato repubblicano. I mass media Usa di nuovo alla prova dell'uragano Trump

"Troppo critico verso Biden". L'inaspettata accusa al New York Times

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Com’è possibile raccontare un candidato alla presidenza atipico come Donald Trump? È quello su cui si interroga il mondo dell’informazione americana, e non solo, sin dalla discesa in campo del miliardario avvenuta il 16 giugno del 2015. All’epoca l’Huffington Post pubblicava le notizie sulla campagna dell'aspirante presidente repubblicano nella sezione degli spettacoli affermando che fosse una “baracconata” meritevole di comparire accanto “alle vicende sui Kardashian”. La redazione del giornale online, anche per un certo malumore registrato, cambiò idea poco dopo. E a distanza di nove anni da quell'estate è il New York Times, con la sua copertura della nuova corsa alla Casa Bianca del tycoon, ad attirare critiche impensabili sino a poco tempo fa.

Come riporta la Cnn, la Signora in grigio si trova ad affrontare una “sostenuta ondata di reazioni negative” di commentatori e lettori insoddisfatti per l’“inadeguata” rappresentazione nei suoi articoli del pericolo per la democrazia americana posto da The Donald. E considerando il vento in poppa di cui sembra godere Trump, reduce dal successo del Super Tuesday, le proteste e le minacce di cancellazione degli abbonamenti, si fanno sempre più pressanti.

Nel merito, il New York Times è accusato di applicare “standard sproporzionati” nei confronti dei due sfidanti alle presidenziali creando delle false equivalenze tra le questioni che riguardano Joe Biden e quelle che coinvolgono il candidato del partito repubblicano il quale, ricorda l’emittente all news, deve rispondere di 91 capi di imputazione e vorrebbe agire da dittatore il primo giorno del suo ritorno nello Studio Ovale.

In particolare, molti lettori non perdonano al prestigioso giornale di aver chiesto ai partecipanti al loro ultimo sondaggio, condotto con il Siena College e pubblicato lo scorso fine settimana, se l’ottantunenne Biden sia “troppo vecchio per essere un presidente efficace”. Il professore di giornalismo Jeff Jarvis ritiene che l’età non sia una “problematica” - in fondo il candidato in pectore del partito dell’elefante è più giovane di Potus di appena tre anni - e sostiene che il quotidiano di New York sia caduto in una “proiezione” dell’estrema destra Usa. Il docente, inoltre, lancia una provocazione rivolta ai reporter nell’occhio del ciclone: “avete chiesto se Trump sia troppo folle, rimbambito, razzista, sessista, criminale, sedizioso e detestabile per essere un presidente efficace?”.

Il Times si difende affermando che "il nostro impegno verso i lettori è riportare il mondo per quello che è, senza paura o favoritismi". Altri esperti fanno notare in effetti che Trump sia seguito con grande attenzione dai giornalisti, specialmente in occasione delle sue controverse dichiarazioni, e se i dem dovessero perdere "la colpa non sarebbe dei media ma di loro stessi".

Che un quotidiano liberal come il New York Times sia considerato troppo indulgente rispetto a Trump è indice di quanto il miliardario abbia sconvolto il sistema di informazione negli States. Infatti, il fenomeno The Donald non ha travolto solo la Signora in grigio. In passato la Cnn e l’Msnbc, considerati più vicini ai democratici, hanno faticato spesso a dare conto nella maniera più imparziale e distaccata possibile di un inquilino della Casa Bianca che non ha esitato ad accusare i mass media di diffondere fake news.

Tra dichiarazioni choc e guai legali il tycoon è riuscito poi a rivoluzionare anche la politica Usa che un tempo non avrebbe tollerato un candidato simile. Non a caso per la sua capacità di rendersi immune a qualsiasi scandalo il repubblicano si è guadagnato l’appellativo di “Teflon Don” e curiosamente un'altra sua abilità emerge in un pezzo pubblicato in queste ore proprio dal New York Times dal titolo: "gli americani soffrono di un'amnesia collettiva su Trump?".

La stessa domanda che adesso molti lettori stanno rivolgendo alla Signora in grigio.

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