La stretta di Trump sulla sicurezza: "Dopo Washington, Guardia Nazionale a Chicago e a New York"

Il presidente Usa prepara un nuovo giro di vite contro la criminalità e l'immigrazione clandestina nelle città amministrate dai dem

La stretta di Trump sulla sicurezza: "Dopo Washington, Guardia Nazionale a Chicago e a New York"
00:00 00:00

Prende sempre più consistenza il piano di Donald Trump deciso a reprimere la criminalità, l'immigrazione clandestina e il degrado nelle metropoli statunitensi dopo lo schieramento pochi giorni fa a Washington della Guardia Nazionale. "Chicago è un disastro ed è guidata da un sindaco incompetente. La sistemeremo", ha tuonato il presidente Usa venerdì scorso aggiungendo che poi potrebbe toccare a New York. Dichiarazioni che hanno preceduto di poco le ultime rivelazioni del Washington Post: il Pentagono, affermano funzionari anonimi al quotidiano della capitale americana, pianifica da settimane un dispiegamento militare a Chicago che potrebbe comportare la mobilitazione già a settembre di "qualche migliaia" di membri della Guardia Nazionale.

Se approvata, la missione allo studio per la terza città più popolosa degli Stati Uniti potrebbe ricalcare quella approvata da Trump per Los Angeles a giugno, quando furono mobilitati circa 4mila membri della Guardia Nazionale della California e 700 Marines in servizio attivo. Tale iniziativa, sottolinea il Washington Post, amplierebbe ulteriormente l'uso della forza militare a livello nazionale da parte dell'amministrazione repubblicana nonostante le proteste delle autorità locali e il calo di omicidi e crimini violenti rispetto al picco raggiunto in diverse grandi metropoli americane durante la pandemia di Covid. I funzionari della Casa Bianca difendono però il piano del tycoon affermando che le misure in questione sono necessarie per riportare la legge e l'ordine nel Paese.

L'intervento militare a Chicago potrebbe essere eseguito in contemporanea con l'allargamento delle operazioni degli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement a caccia di immigrati irregolari. Immediate le reazioni del governatore dell'Illinois JB Pritzker e del sindaco della Windy City Brandon Johnson, non a caso appartenenti al partito democratico, registrate dopo le esternazioni di Trump di venerdì scorso. Pritzker ha dichiarato che l'obiettivo del presidente Usa è "incutere timore nelle nostre comunità e destabilizzare gli sforzi per la sicurezza pubblica. il tutto per creare una giustificazione per abusare ulteriormente del suo potere". "Stia lontano da noi", ha avvertito Johnson riferendosi al presidente e puntando il dito contro il suo approccio "scoordinato, ingiustificato e infondato".

Gli attacchi degli avversari politici non fermano Trump, che rilancia. In un post sul suo social Truth il commander in chief ha oggi ventilato il possibile invio di truppe a Baltimora nel Maryland. Nel mirino del leader Usa ci potrebbero poi essere anche Oakland in California e Boston nel Massachusetts. "Smettela di attaccare le nostre città per nascondere i fallimenti della vostra amministrazione", ha dichiarato pochi giorni fa il sindaco di Boston Michelle Wu aggiungendo che, a differenza della Casa Bianca di Trump, "Boston rispetta la legge".

Intanto, negli scorsi giorni da Washington, dove il governo federale ha assunto il controllo della polizia, Trump ha fatto sapere che la città sul Potomac "è di nuovo sicura". Un risultato, tutto da dimostrare, che il tycoon si appresta adesso a voler replicare in altre parti degli Stati Uniti.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica