Politica internazionale

"Pronti 3400 soldati a est". Le manovre anti Putin dell'Italia

L'impegno dell'Italia "si traduce in circa 600 mezzi e materiali terrestri, cinque unità navali e circa trenta assetti aerei", ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto

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Nel corso del 2023 l'Italia invierà 3.400 militari sul fianco est della Nato. L'obiettivo è quello di rafforzare la deterrenza e la difesa alleata, nel breve e medio termine, in un'area delicatissima, in modo tale da scongiurare ogni ipotetica iniziativa nemica. "La Difesa continuerà la convinta partecipazione alle iniziative sul fianco est messe in atto dalla Nato", ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alle commissioni di Esteri e Difesa, in merito alla partecipazione di Roma ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2023, alle missioni internazionali in corso e allo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

Il rafforzamento del fianco est della Nato

Crosetto ha parlato di un impegno significativo da parte dell'Italia. Un impegno che dovrebbe portare il Paese ad inviare sul lato orientale dell'Alleanza atlantica circa 3.400 unità. "L'impegno è significativo e prevede per il 2023 un complessivo massimo in termini di personale di circa 3.400 unità", ha sottolineato il ministro.

In concreto, l'Italia metterà sul tavolo uomini ma anche mezzi, equipaggiamenti e materiali di vario tipo. In termini di assetti, si parla di "circa 600 mezzi e materiali terrestri, cinque unità navali e circa trenta assetti aerei", ha proseguito Crosetto.

Il contributo italiano dovrebbe riguardare, in particolare, Paesi quali Bulgaria, Ungheria e Slovacchia. L'Italia, ha inoltre evidenziato il ministro, avrà un proprio personale di staff nei quartieri generali operativi in Polonia e Germania.

Le iniziative di assistenza europee

Per il 2023 - ha aggiunto il titolare della Difesa - è previsto anche il dislocamento nel Mar Baltico di un'unità navale con capacità di difesa aerea e missilistica, quale contributo al rafforzamento dello spazio aereo polacco e dell'area euro-atlantica.

In generale, l'Italia continuerà a fornire il proprio contributo alle iniziative dell'Unione europea, inclusa la missione di assistenza militare Eumam. Crosetto ha affermato che la missione Eumam, con comando operativo a Bruxelles, ha come obiettivo "l'addestramento e la crescita delle capacità operative" dell'Ucraina.

A proposito dell'Ucraina, la Difesa italiana ha valutato, per il momento, di poter prendere parte all'iniziativa europea dell'addestramento dei suddetti militari ucraini con personale di staff da inviare nei comandi di Bruxelles, in Polonia e in Germania, nonché offrendo moduli addestrativi specialistici da svolgere, però, presso scuole e installazioni militari sul nostro territorio nazionale.

L'impegno dell'Italia

"In uno scacchiere internazionale che sta vivendo repentine e profonde trasformazioni, le missioni e le operazioni all'estero rappresentano un elemento cardine della politica di difesa e sicurezza nazionale, funzionale alla rilevanza politica e strategica dell'Italia, oltre che alla salvaguardia dei prioritari interessi nazionali", ha dichiarato ancora Crosetto.

Sempre in riferimento al 2023, i militari italiani opereranno in 43 missioni, con una media di circa 7.500 unità di impiego previsto e un contingente massimo autorizzato di poco inferiore alle 12mila unità.

"Si tratta di uno sforzo significativo, maturo, efficace e apprezzato nel panorama internazionale, che porta le nostre forze armate ad operare in contesti dove insistono particolari situazioni di instabilità e insicurezza", ha quindi concluso Crosetto.

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