Ancora insulti e deliri in rete contro Emanuele Fiano, anche sotto una foto in cui si mostra a Buchenwald, coi fratelli (foto) e davanti al forno crematorio, «sulle tracce di mio padre», Nedo, a lungo testimone degli orrori della Shoah. Il presidente di Sinistra per Israele, ed ex deputato Pd, è ancora nel mirino del pro Pal. Dopo la contestazione a Venezia ad opera di un collettivo comunista, e dopo l'assedio milanese contro l'evento dedicato a Rabin, Fiano è stato di nuovo fatto oggetto di pesanti offese. Anche apertamente antisemite: «Riaprite i forni, please» scrive un odiatore. «La cosa intollerabile - aggiunge Fiano - è attribuire a chiunque, e verso di me succede continuamente, opinioni che non sono affatto vere». «Perché non parli mai di Gaza e di quello che succede?», riporta.
E ricorda: «Io ne parlo dalla fine del 2023, da quella data chiedo la fine della guerra, il cessate il fuoco, il ritorno degli ostaggi, gli aiuti per la popolazione gazawi, lo abbiamo scritto in un manifesto con oltre 2000 firme. Ma l'importante è attaccarmi, perché ci vuole un nemico». «La pace - conclude - ci sarà solo quando un giorno ci sarà uno Stato palestinese accanto allo Stato di Israele, in sicurezza e pace e in democrazia».