"Non lo incontriamo, è un estremista". Tensione tra Ue e Israele

Non ci sarà il previsto ricevimento diplomatico tra rappresentanti Ue e di Israele nella tradizionale ricorrenza della giornata dell'Europa

"Non lo incontriamo, è un estremista". Tensione tra Ue e Israele
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Scoppia un importante caso diplomatico tra l'Unione Europea e Israele, alla vigilia della tradizionale celebrazione della giornata dell'Europa prevista per il 9 maggio. Motivo del contendere è proprio la ricorrenza in questione. E, in particolare, l'annunciata partecipazione del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir. Bruxelles non vede di buon occhio la presenza del rappresentante del governo di Benjamin Netanyahu. Leader di Sionismo Religioso, Ben Gvir è considerato estremista e non linea con i valori Ue. Da qui la cancellazione del ricevimento diplomatico previsto a margine dell'evento.

La nota dell'Ue

La netta presa di posizione di Bruxelles non è per la verità una sorpresa. Basti pensare che durante la campagna elettorale israeliana, a Washington hanno annunciato un possibile stop alla collaborazione con i ministeri che Netanyahu avrebbe eventualmente affidato a Ben Gvir. Un segnale chiaro di come in occidente, lungo entrambe le sponde dell'Atlantico, il leader di Sionismo Religioso venga mal digerito. Sotto accusa soprattutto le sue uscite del periodo elettorale, in cui in un'occasione si è presentato con una pistola al comizio invitando i poliziotti presenti a sparare contro alcuni palestinesi che lanciavano pietre.

Dopo la sua nomina a ministro, Ben Gvir il 3 gennaio scorso ha compiuto una passeggiata all'interno della spianata delle moschee a Gerusalemme. Un atto ritenuto provocatorio dalla popolazione palestinese. Un episodio che ha contribuito a mettere Ben Gvir nella black list diplomatica dell'Ue. E infatti, dopo l'annunciata partecipazione al ricevimento diplomatico per la celebrazione della giornata dell'Europa, la commissione europea ha annullato ogni formale contatto.

"La delegazione dell’Ue in Israele è ansiosa di celebrare la Giornata dell’Europa - si legge nella nota diffusa nelle scorse ore dalla diplomazia comunitaria - nel Paese che la ospita, come ogni anno. Purtroppo, quest’anno abbiamo deciso di cancellare il consueto ricevimento diplomatico, in quanto non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni sono in contrasto con i valori che l’Unione europea rappresenta". Una presa di posizione netta quindi, in grado di accendere un importante contrasto diplomatico. La celebrazione però si effettuerà ugualmente e senza cambiamenti nel programma. Semplicemente, mancherà poi il consueto ricevimento tra i rappresentanti delle due parti.

Ira di Ben Gvir

In Israele la notizia si è diffusa rapidamente. E il primo a commentarla è stato il diretto interessato. "È una vergogna che l'Ue, che sostiene di rappresentare i valori della democrazia e del multiculturalismo, in modo non diplomatico silenzi le bocche", ha dichiarato Itamar Ben Gvir. Il quale però, incassato lo strappo, non è andato oltre. "È un onore e un privilegio per me rappresentare il governo israeliano, gli eroici soldati delle forze armate e il popolo di Israele in ogni forum - ha infatti aggiunto il ministro - gli amici sanno come esprimere le critiche e i veri amici anche sanno come prenderle".

Un po' come dire, per l'appunto, che nonostante la decisione dell'Ue non c'è interesse nell'interrompere del tutto le relazioni.

Del resto, in una fase così delicata per Israele e per il medio oriente, uno strappo a tutto tondo non sembra essere la strada maestra per entrambe le parti in questione. Ad ogni modo, la scelta dell'Ue non mancherà di suscitare ulteriori reazioni. Nello Stato ebraico, così come nel Vecchio Continente.

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