Il disgelo necessario tra Meloni e Macron. A Roma il bilaterale per sancire la tregua

L’incontro il 3 giugno, prima visita di Stato del francese da quando c’è la premier

Il disgelo necessario tra Meloni e Macron. A Roma il bilaterale per sancire la tregua
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da Roma

Il disgelo è iniziato la scorsa settimana, quando Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron si sono sentiti al telefono a pochi giorni dal durissimo scontro avuto a Tirana lo scorso 16 maggio, a margine del sesto vertice della Comunità politica europea. E pare sia stata proprio la premier italiana ad alzare il telefono per prima e chiamare il presidente francese, mettendo da parte antiche e recenti incomprensioni e cercando di trovare una convergenza tra Roma e Parigi su due dossier che per l'Europa sono centrali e che faticano a decollare: i negoziati di pace per l'Ucraina e la guerra dei dazi con gli Stati Uniti. Colloquio a cui ne sono seguiti altri, evidentemente positivi se martedì prossimo alle 18 Macron sarà a Roma per incontrare proprio Meloni. Un faccia a faccia per nulla scontato, visto che il presidente francese non era ancora stato ufficialmente «ospite» del governo italiano da quando la premier siede a Palazzo Chigi. I due precedenti incontri «romani», infatti, sono entrambi casuali e non preceduti da alcun contatto tra le rispettive diplomazie. Il primo risale all'alba dei tempi, alla sera del 22 ottobre del 2022, poche ore dopo che Meloni aveva giurato da presidente del Consiglio al Quirinale. Macron era già a Roma per una conferenza organizzata dalla comunità di Sant'Egidio e i due hanno avuto un faccia a faccia informale che per l'occasione non si tenne in una sede istituzionale ma sulla terrazza con vista Vaticano dell'hotel Gran Melià. Il secondo incrocio, invece, è del 26 settembre 2023 quando il presidente francese presenziò alla Camera alle esequie di Giorgio Napolitano alla Camera. Anche in questo caso, dunque, una visita non programmata ad hoc, ma per l'occasione il faccia a faccia si tenne a Palazzo Chigi. Mentre il giorno dei funerali di Papa Francesco i due non sono andati oltre un veloce scambio di battute nella basilica di San Pietro.

Il bilaterale di martedì, insomma, avrà un sapore diverso. Non solo perché non è incidentale e arriva dopo le tensioni di Tirana, ma anche perché è in agenda proprio all'indomani del secondo round di negoziati tra Mosca e Kiev che dovrebbe tenersi il 2 giugno a Istanbul. Ed è del tutto evidente che quello del conflitto tra Russia e Ucraina è uno dei principali dossier sul tavolo, perché il timore che serpeggia per le cancellerie europee è che davvero Donald Trump possa decidere di sfilarsi dai negoziati facendo di fatto diventare la questione ucraina un problema esclusivamente europeo. Allo stesso modo si affronterà il nodo dazi e le eventuali contro-misure se Washington decidesse di tirare dritto e non si riuscisse a trovare un punto di caduta comune. Come pure l'atteggiamento che l'Europa dovrà tenere con Israele quando il 23 giugno il Consiglio Affari esteri dell'Unione europea affronterà nuovamente il nodo della sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele. Meloni - che proprio ieri è atterrata a Samarcanda per una visita di Stato in Uzbekistan che sarà seguita da una tappa in Kazakhstan - resta contraria, ma ormai da tempo anche nel governo italiano sta maturando una presa di distanza dalle operazioni militari che Tel Aviv sta compiendo nella Striscia di Gaza ormai da 600 giorni, con un deciso inasprimento degli attacchi che sempre più spesso coinvolgono infrastrutture esclusivamente civili, ospedali compresi.

Lo si era colto chiaramente già lo scorso 14 maggio, quando durante il premier time alla Camera Meloni aveva definito la situazione a Gaza «sempre più drammatica e ingiustificabile», ammettendo di aver avuto diverse «conversazioni difficili» con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Una linea che ieri ha ribadito anche Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. Che nel corso di una informativa urgente a Montecitorio ha definito la reazione di Israele «inaccettabile».

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