
La delegazione italiana del Global mouvement to Gaza dice no alla proposta di mediazione pervenuta dal governo italiano. A nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, è stato infatti comunicato alle autorità italiane di "non accettare la proposta ricevuta ieri su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme". I membri della missione umanitaria sottolineano che loro linea rimane "fedele al suo obiettivo originario di rompere l'assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica. Qualsiasi attacco o ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale".
Non solo, ma prenderebbero tutto questo come "un atto di sfida all'ordinanza provvisoria della Corte internazionale di giustizia che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza", sottolineano ancora dalla Flotilla. "Continuiamo a chiedere al governo una risposta netta, severa e seria, in linea con il diritto internazionale - viene altresì sottolineato -. Oggi gli attacchi israeliani a Gaza hanno già ucciso un totale di 30 persone. Il recente bombardamento di una abitazione familiare ha ucciso 11 persone tra cui anche bambini". Il comitato direttivo è convinto che questa cifra sarebbe "destinata a salire a fronte delle ultime incursioni dell'esercito israeliano in corso nel campo profughi centrale di Bureij e nel quartiere di Tal al-Hawa, a Gaza City. Dal 7 ottobre 2023 Israele ha ucciso almeno 65.419 persone e ne ha ferite 167.160. Si ritiene che migliaia di altre siano sepolte sotto le macerie".
Sull'intenzione di "sfondare" le acque israeliane risponde direttamente l'ambasciata d'Israele in Italia "Non consentiremo alle imbarcazioni di entrare in una zona di combattimento attiva e non permetteremo alcuna violazione del legittimo blocco navale". Non solo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato tramite una nota ufficiale che "resta indispensabile che la Flotilla non tenti di forzare il blocco: esporre vite umane a rischi in acque nelle quali non sarebbe possibile intervenire in soccorso non avrebbe alcun senso e comporterebbe pericoli inutili". Come aveva già ribadito alle Camere questa mattina, Crosetto ribadisce che sia l'Ambasciata sia lo Stato Maggiore della Difesa israeliano "erano stati informati prima e sono costanti i contatti per monitorare ogni possibile problematica. Così come ogni azione e decisione è coordinata con il ministero degli esteri".
Il refrain della Flotilla rimane comunque sempre lo stesso: "La missione continua, non fermeremo i nostri sforzi come Global Sumud Flotilla fino a che non verrà fermato il genocidio", ha detto Nkosi Zwelivelile Mandela in conferenza stampa, chiedendo allo stesso tempo ai governi e alle agenzie internazionali di "fare pressione su Israele affinché interrompa gli attacchi". "Non ci saranno altre soste tecniche per le nostre 50 barche, continueremo diretti fino a Gaza.
Siamo consapevoli delle minacce, ma ci rendono solo più uniti - aggiungo gli attivisti della Global Sumud Flotilla -. Siamo nel momento più critico, ma dobbiamo essere ottimisti: noi vinceremo perché abbiamo ragione".