Politica internazionale

"Soccorsi in mano agli Stati": così Frontex scarica l'Italia sui migranti

L'agenzia europea per il controllo delle frontiere ha voluto ribadire di non avere responsabilità per il naufragio di domenica a largo delle coste di Crotone

"Soccorsi in mano agli Stati": così Frontex scarica l'Italia sui migranti

All'inizio era stata la Commissione europea a puntualizzare un principio volto a discolpare Bruxelles. E cioè che gli interventi di soccorso sono di "esclusiva competenza degli Stati" e non invece di Frontex, ossia l'agenzia europea preposta al controllo e monitoraggio delle frontiere. Oggi sono stati gli stessi vertici dell'organizzazione a ribadire il concetto. Forse per spegnere qualsiasi polemica sulle presunte responsabilità della tragedia di domenica, quando davanti le coste calabresi il ribaltamento di un natante ha provocato la morte di più di 60 persone.

La nota di Frontex

In un comunicato diffuso dalla sede di Frontex, l'agenzia ha fatto chiaro riferimento a quanto avvenuto domenica. E nella sua nota ha effettuato una ricostruzione di quanto avvenuto nelle ore precedenti il naufragio. Il tutto partendo da una premessa. "Si noti - si legge - che sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e soccorso".

Dunque, nel caso specifico, Frontex ha girato le responsabilità sui soccorsi alle autorità italiane. Queste ultime, secondo quanto si precisa nella nota dell'agenzia, sono state avvertite dopo l'avvistamento dell'imbarcazione. "Nelle ultime ore di sabato un aereo di Frontex che monitorava l'area di ricerca e soccorso italiana, nell'ambito dell'operazione congiunta Themis, ha avvistato un'imbarcazione diretta verso la costa italiana - è la ricostruzione fatta da Frontex - sulla quale era visibile una persona sul ponte".

Inizialmente, non sembravano esserci segnali di pericolo. I migranti a bordo erano calmi e l'imbarcazione procedeva verso le coste della Calabria. Un elemento però ha fatto destare alcuni sospetti alle autorità di Frontex che monitoravano la situazione. "Le termocamere a bordo dell'aereo Frontex hanno rilevato una significativa risposta termica dagli sportelli aperti a prua - si legge ancora - e altri segni che avrebbero potuto esserci persone sotto il ponte. Ciò ha sollevato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex".

A quel punto, come rivelato sempre nel comunicato dell'agenzia, è stato subito informato il centro di coordinamento internazionale dell'operazione Themis, così come le "altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione dell'imbarcazione, le immagini agli infrarossi, la rotta e la velocità".

"Il nostro aereo ha continuato a monitorare l'area fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante - prosegue la nota -Le autorità italiane coinvolte hanno inviato due motovedette per intercettare la nave; tuttavia le avverse condizioni meteorologiche le hanno costrette a rientrare in porto".

Occhi puntati su Roma

La nota di Frontex non è un atto di accusa verso le autorità italiane. Ma di certo non sembra essere nemmeno un documento in grado di spegnere ogni dubbio sui soccorsi. L'agenzia ha infatti precisato che Roma, una volta allertata, è intervenuta ma non ha potuto effettuare il soccorso per condizioni meteo avverse. Al tempo stesso però, tirandosi indietro da ogni responsabilità, anche indiretta, rischia di tirare in ballo il governo italiano. Un elemento che, soprattutto a livello politico, potrebbe pesare e non poco in ambito europeo.

Anche perché l'Italia, subito dopo la tragedia di domenica, ha chiesto un maggiore intervento proprio dall'Europa. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni, ha dichiarato lunedì di aspettarsi una risposta immediata dall'Ue e un'attuazione più veloce dei piani di azione già concordato in sede di consiglio europeo.

Ma se il dibattito dovesse scontrarsi con un possibile rimbalzo di responsabilità, i tempi per i vari piani rischierebbero di essere molto più lenti.

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