Politica internazionale

Dal G7 al contrasto all'immigrazione clandestina: colloquio telefonico Sunak-Meloni

In occasione della conversazione telefonica tra Giorgia Meloni e Rishi Sunak, quest'ultimo si è complimentato per "il ruolo di primo piano svolto dal premier italiano per assicurare il successo del Consiglio Europeo"

Dal G7 al contrasto all'immigrazione clandestina: colloquio telefonico Sunak-Meloni

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Rishi Sunak si è complimentato telefonicamente con Giorgia Meloni per il ruolo di primissimo piano svolto dal premier italiano in occasione del Consiglio europeo straordinario appena concluso. Nel colloquio avuto con Meloni, il primo ministro del Regno Unito si è focalizzato su alcuni argomenti chiave, come la Presidenza italiana del G7 e la cooperazione in ambito migratorio. In merito a quest'ultimo dossier Sunak ha lasciato intendere che Londra intende collaborare con Roma per sviluppare partenariati innovativi in tutta Europa volti a contrastare l'immigrazione clandestina.

Il colloquio tra Sunak e Meloni

In una nota Palazzo Chigi ha fatto sapere che Sunak e Meloni hanno parlato della Presidenza italiana del G7 e della cooperazione in ambito migratorio. "Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Regno Unito, Rishi Sunak", si legge sul sito del governo italiano. "Con l’occasione, il Primo Ministro Sunak si è complimentato per il ruolo di primo piano svolto dal Presidente del Consiglio per assicurare il successo del Consiglio Europeo straordinario appena concluso", ha proseguito il comunicato istituzionale.

L'Ufficio del primo ministro britannico ha aggiunto ulteriori informazioni. Un portavoce di Sunak ha spiegato che i due capi di governo hanno discusso della collaborazione tra Regno Unito e Italia "per contrastare i gruppi criminali dediti al traffico di esseri umani" e "affrontare l'immigrazione clandestina". "Il primo ministro ha preso atto dell'approvazione dell'accordo Italia-Albania e i leader hanno concordato di continuare a lavorare a stretto contatto per sviluppare partenariati innovativi in tutta Europa e con i Paesi lungo le rotte migratorie", si legge nel relativo comunicato. Sunak e Meloni "hanno anche discusso di una più ampia cooperazione in materia di difesa e sicurezza tra Regno Unito e Italia, compreso il successo del Global Combat Air Program per sviluppare aerei da combattimento di prossima generazione", ha aggiunto lo stesso portavoce.

Come se non bastasse, il leader dell'Uk ha accolto con favore l’accordo su un nuovo pacchetto di finanziamenti dell’Unione Europea per l’Ucraina, a seguito dell’impegno del Regno Unito di 2,5 miliardi di sterline in assistenza militare il mese scorso, sottolineando l’importanza di mantenere il sostegno internazionale per la difesa di Kiev contro l'offensiva russa.

Mediazione e diplomazia

A proposito del ruolo svolto da Meloni nel Consiglio europeo, nelle scorse ore i leader dei 27 paesi dell'Unione si sono riuniti per trovare un'intesa sul quadro finanziario pluriennale e altri argomenti rilevanti. I capi di governo e di Stato hanno lavorato per sbloccare l'impasse sulla revisione del bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, compreso il pacchetto di aiuti all'Ucraina da 50 miliardi di euro sul quale l'Ungheria di Viktor Orban aveva posto il veto nell'ultimo summit di dicembre.

Nella bozza delle conclusioni sono stati inseriti due punti per provare a vincere la resistenza di Orban. In primo luogo è stato aggiunto che "in caso di necessità, tra due anni il Consiglio europeo inviterà la Commissione a fare una proposta di revisione" nel contesto del prossimo quadro finanziario. Il secondo punto sottolinea che "il Consiglio europeo richiama le proprie conclusioni del dicembre 2020 sull'applicazione del meccanismo di condizionalità" dello Stato di diritto impegnandosi a garantire un giusto trattamento degli Stati membri (l'Ungheria ha ancora circa 20 miliardi di fondi europei congelati dalla Commissione che le contesta violazioni dello Stato di diritto, ndr).

Alla fine è arrivato il via libera all'accordo, con la soddisfazione di Meloni che ha rivendicato il suo ruolo di mediatore nella difficile trattativa con Budapest. "Non era facile trovare una soluzione, noi siamo sempre stati convinti che una soluzione a 26 sarebbe stata un precedente pericoloso. Abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27 e l'abbiamo portata a casa", ha dichiarato. "Con il primo ministro ungherese abbiamo lavorato cercando di arrivare a un punto che ci consentisse di non dividere l'Europa in un momento come questo, perché abbiamo altri problemi.

In Europa bisogna saper dialogare con tutti", ha quindi spiegato riferendosi a Orban.

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