
Una panchina basta e avanza per sedersi e parlare, anche se si è il presidente degli Stati Uniti d'America e il presidente del Consiglio italiano. L'incontro improvvisato tra Giorgia Meloni e Donald Trump a margine del G7, prima che il Commander-in-Chief facesse ritorno alla Casa Bianca, non era nell'agenda del Presidente Usa, che ha comunque trovato il tempo per fermarsi a parlare con Meloni. Su quella panchina di legno del Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, i due si sono confrontati prima della cena, confrontandosi sui tempi più caldi del momento, che riguardano soprattutto i conflitti in corso in Medioriente e in Ucraina.
Il colloquio, riferisce una nota di Palazzo Chigi, "ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l'opportunità di riaprire la strada del negoziato". Meloni, "nel corso della conversazione, ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza. La conversazione ha infine permesso alla presidente del Consiglio di confermare l'importanza del conseguimento di un accordo sul negoziato commerciale Ue-Usa e di affrontare il tema delle prospettive del prossimo Vertice Nato dell'Aja".
Un incontro al di fuori dei protocolli ufficiali, in contesti come il G7, tra Meloni e Trump è indicativo del ruolo italiano nei grandi scenari globali. La voce italiana, dopo tanti anni, torna a essere ascoltata e non è più solo l'eco di altre voci, alle quali spesso ci si adattava per evitare di essere fuori dal coro e indispettire qualcuno. In Giorgia Meloni, l'Italia e l'Europa hanno trovato un interlocutore privilegiato e affidabile per i rapporti con gli Stati Uniti, come dimostra anche il passaggio che i due hanno affrontato sui dazi Usa-Ue, che sono al centro dell'agenda finanziaria dell'Unione europea.
L'Italia non è isolata e quanto si è visto a Kananaskis lo dimostra: in due anni e mezzo, il governo in carica ha ridato centralità al Paese in Europa, rendendo di nuovo potente la sua voce. Trump stima il premier Meloni, che ha saputo conquistare la fiducia anche dei suoi colleghi europei.