
Giorno di trionfo ieri per la presidente del Consiglio Elly Schlein. Con la determinazione e l'autorevolezza che la contraddistinguono, alle 18, ore italiane, è stata ricevuta alla Casa Bianca da Kamala Harris. Immediata la sintonia fra i due Capi di Stato. L'incontro è stato amichevole, fruttuoso e nello spirito di una rafforzata intesa fra Italia e Stati Uniti. La Harris ha persino promesso che ricambierà presto con un viaggio in Italia la cortesia della nostra premier. La quale peraltro, con la consueta eleganza, i perfetti abbinamenti cromatici e quel tocco di classe degli occhiali da sole sempre sulla testa, ha avuto modo di incantare tutti sfoggiando un inglese perfetto.
Unanime il plauso e l'entusiasmo della stampa italiana. I giornali, i commentatori, le tv, a partire da La7, e persino il solitamente ostile sito Dagospia, hanno riconosciuto la vittoria su tutta la linea della Schlein. Chi temeva una reazione ostile della Harris - con quelle sue risate sguaiate che spesso hanno purtroppo messo in imbarazzo i leader stranieri - è stato smentito. E sarebbe disonesto negare alla Schlein il merito di essere andata nella tana del lupo con coraggio, di aver rafforzato - lei da sola - il ruolo di un'Europa troppo debole e di essersi spesa, rischiando personalmente, per il bene del nostro Paese.
Per il resto, spiace notare - unico neo della missione americana - l'atteggiamento, disonesto
intellettualmente e inutilmente polemico, di certa stampa che ha parlato di «Nulla di fatto», «Cosa c'è di concreto?», «Tanto non serve a nulla». Schlein è ormai una garanzia. E la destra, crediamo, se ne deve fare una ragione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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