Guerra in Israele

"I terroristi sono soli e unici responsabili. Due Stati sovrani sono la soluzione"

Il ministro Tajani alle Camere: "Per la pace in Medio Oriente si torni agli accordi di Oslo"

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Bisogna tornare agli accordi di Oslo. E da lì ripartire. Perché l`unica via per la pace in Medioriente è la soluzione a due Stati sovrani. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando alla Camera non ha dubbi. La soluzione, spiega, si deve e si può trovare e non si può prescindere da quanto ottenuto proprio trent`anni fa (era il 1993) nella capitale norvegese, quando venne riconosciuta un`Autorità nazionale palestinese cui affidare compiti di autogoverno nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, affidando all`Olp il ruolo di mediatore insieme con i responsabili dello Stato di Israele.
Nella sua informativa alla Camera (poi replicata a Palazzo Madama), Tajani spiega di non avere dubbi su quale sia il percorso da intraprendere per fermare un conflitto che rischia di allargarsi ben oltre la cornice mediorientale. «Per dimensione e livello di violenza quest`attacco senza precedenti - conferma il vicepremier - rischia di trascinare una regione già afflitta da continui focolai di instabilità in una guerra generalizzata che metterebbe a repentaglio ogni possibilità di dialogo». Tajani mette così punti fermi su quanto sia importante fare nell`immediato. Mentre, infatti, la comunità internazionale si interroga sul diritto di Israele di isolare Gaza, chiudendo rifornimenti di acqua, luce e viveri, l`Unione Europea pensa alla possibilità di fermare il flusso di finanziamenti ai palestinesi. Su questo punto Tajani avanza la sua idea. «Verificheremo che gli aiuti umanitari italiani siano effettivamente utilizzati a fini umanitari e non per altri scopi», dice annunciando la sua partecipazione al consiglio Affari esteri dell`Unione europea interamente dedicato alla crisi in atto, cui sono invitati anche il ministro degli Esteri israeliano e il rappresentante palestinese. Questi ultimi, però, hanno declinato l`invito, come ha poi aggiunto a Palazzo Madama lo stesso Tajani nella sua replica.

Parlando nell`emiciclo di Montecitorio Tajani punta il dito contro Hamas: «Per questa folle spirale di violenza è chiaro che c`è un solo e unico responsabile che è Hamas. Il gruppo terroristico ha rivendicato la paternità dell`attacco e lanciato l`appello ad altre formazioni militari radicali a unirsi alla mobilitazione contro Israele». E confessa una forte preoccupazione per la situazione in Libano. «I terroristi che controllano Gaza - spiega - hanno trovato una sponda in Hezbollah. Il coinvolgimento del "Partito di Dio" può destabilizzare un Paese, il Libano, già da tempo attanagliato da una crisi politica». Il ministro degli Esteri aggiunge che la Meloni ha subito parlato con il primo ministro libanese Najib Mikati al quale ha confermato che il Libano rimane una priorità.

L`orrore per quanto accaduto nel kibbutz di Kfar Aza rende ancor più angoscianti le dichiarazioni di Tajani circa il numero dei nostri connazionali trattenuti a Gaza: «Son circa una decina e tra loro c`è una bimba di un anno». Non si tratta di ostaggi ma di persone che vivevano già lì. E nell`aula del Senato aggiunge che invece con ogni probabilità la coppia con doppia nazionalità (italo-israeliana) scomparsa sabato sia proprio tra gli ostaggi di Hamas. Altra forte preoccupazione espressa dal vicepremier riguarda il ruolo dell`Iran. «Le autorità di Teheran hanno espresso solidarietà e sostegno alle azioni di Hamas - afferma Tajani -. Si tratta, per ora, di un sostegno per lo più politico. Ma i festeggiamenti al Parlamento di Teheran non sono certo un buon segnale».

Il ministro degli Esteri ha poi confermato che oggi torneranno in Italia altri 500 connazionali (dopo i 180 di ieri) grazie a quattro voli della Aeronautica militare. E sempre oggi Tajani Al Cairo incontrerà il presidente Abdel Fatah al Sisi e l`omologo Sameh Shoukry.

Al centro dei colloqui, la situazione in Israele a seguito degli attacchi terroristici di Hamas.

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