
"L’Iran non può dotarsi della bomba atomica": il ministro degli Esteri Antonio Tajani è perentorio sulla crisi in Medio Oriente. Intervenuto in audizione alle commissioni Affari esteri di Camera e Senato sugli sviluppi della crisi tra Tel Aviv e Teheran, il titolare della Farnesina ha sottolineato che "di fronte a una minaccia esistenziale, Israele ha il sacrosanto diritto di difendere i propri cittadini. Non può esservi, su questo punto, alcuna ambiguità".
“Ho dato disponibilità immediata per venire a riferire in Parlamento sugli sviluppi della crisi” e “sulle iniziative che il governo italiano sta portando avanti per la de-escalation e per raggiungere l’obiettivo fondamentale per tutti, la pace”, ha spiegato Tajani, ripercorrendo le tappe delle offensive registrate nelle ultime 24 ore: "Nella notte tra il 12 e 13 giugno, Israele ha lanciato l'Operazione 'Leone nascente', un'azione militare di vastissima portata che ha visto circa 200 velivoli colpire installazioni nucleari, militari e strategiche in Iran". "A Teheran è stato colpito il quartiere dove si trovano il complesso presidenziale e la residenza della Guida Suprema Khamenei", ha aggiunto Tajani, che ha parlato anche di esplosioni registrate "nell'area dell'aeroporto di Mehrabad, a Isfahan e a Kermanshah, e sarebbe stata colpita la torre delle telecomunicazioni di Karaj".
La risposta iraniana all'attacco israeliano si è concretizzata "nel lancio di circa 100 droni e oltre 300 missili balistici", ma la maggior parte è stata intercettata dalla difesa israeliana, "con il supporto di assetti americani". Almeno cinque missili, ha sottolineato Tajani, hanno colpito il territorio israeliano causando almeno tre vittime e decine feriti. Per quanto concerne il dossier nucleare, secondo informazioni trasmesse dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar, l'operazione "Leone nascente" sarebbe stata lanciata "sulla base di dati di intelligence che indicano che l'Iran potrebbe disporre entro sei mesi di 10 bombe atomiche e oltre 2.000 missili per lanciarle verso Israele, e non solo".
"Il quadro che emerge è confermato in maniera inequivocabile dal recente rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che ha dichiarato l'Iran in violazione dei suoi obblighi sull'arricchimento dell'uranio" la sottolineatura del capo della diplomazia italiana, che ha ringraziato il direttore generale Rafael Grossi per l'azione di monitoraggio "portata avanti con determinazione nonostante le difficoltà". Il quadro "conferma la bontà della linea del governo italiano, che è fermamente contrario a che l'Iran si doti dell'arma atomica, in sintonia con la posizione di partner e alleati".
"La tensione in tutta la regione è altissima", ha rimarcato Tajani, aggiungendo che l'operazione militare israeliana, a quanto gli è stato riferito dal ministero degli Esteri israeliano, "appare destinata a durare diversi giorni, se non settimane". La priorità è la de-escalation, il messaggio di Tajani. Il governo italiano è in prima linea per raggiungere l'obiettivo: "Ora più che mai è fondamentale non recidere il filo del dialogo. Il governo sostiene pienamente i negoziati tra Stati Uniti e Iran per un accordo sul programma nucleare iraniano, come testimoniato dalle due tornate negoziali che abbiamo ospitato a Roma. L'obiettivo prioritario continua ad essere una soluzione diplomatica della crisi. Ci auguriamo che domani possa svolgersi a Muscat la sesta riunione Iran Usa e invitiamo Teheran a seguire la via della diplomazia".
La crisi tra Israele e Iran ha degli impatti anche dal punto di vista economico. Il conflitto, ha spiegato Tajani, mette "nuovamente a rischio la libertà di navigazione in una rotta marittima cruciale per l'Italia e per il commercio globale", per cui appare "evidente come le implicazioni di un prolungato scontro militare tra Israele e Iran sarebbero estremamente rilevanti" sia sul piano della sicurezza che sul piano economico. "Le ripercussioni si farebbero sentire non solo sul piano della sicurezza regionale, ma anche su quello economico, energetico, umanitario e migratorio. Per questo il governo italiano è in prima linea per favorire la de-escalation", ha concluso Tajani.
A proposito degli italiani nella regione, il ministro ha affermato che "già nelle prime ore della notte, l'Unità di crisi della Farnesina aveva inviato messaggi informativi personalizzati a tutti i cittadini italiani registrati nei Paesi della regione, attraverso il portale Dove Siamo
nel Mondo e l'applicazione Viaggiare Sicuri". E ancora: "Abbiamo aggiornato in tempo reale gli avvisi di sicurezza, per fornire informazioni chiare, affidabili e tempestive ai nostri connazionali all'estero".