
Italia in prima linea nella ricostruzione ucraina. Oggi alla Conferenza per la ripresa dell'Ucraina sono stati siglati circa duecento accordi, di cui quaranta solo italiani, per un valore attorno ai 10 miliardi di euro. Ma non solo, basti pensare agli investimenti equivalenti per la ricostruzione che potranno essere sbloccati con garanzie e sovvenzioni previste dallo "European Flagship Fund for the Reconstruction of Ukraine", annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Tante le materie al centro del confronto - dalla difesa al gas naturale liquefatto, passando per l'export - e Roma interpreterà un ruolo da protagonista nella regione di Odessa.
L'Italia ha infatti assunto il patronato di Odessa e ne restaurerà il patrimonio culturale, la cattedrale della Trasfigurazione, la Filarmonica, il museo delle belle arti. E non è tutto. Sempre la regione ucraina è interessata dall'intesa su un progetto per l'uso efficiente delle risorse idriche. Kiev ha incassato anche la dichiarazione di intenti a tre, con Italia e Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, per un finanziamento aggiuntivo del progetto "Home", che sostiene il meccanismo istituito dal governo ucraino per risarcire i proprietari di abitazioni distrutte dalla guerra.
Riflettori accesi anche sulla sicurezza cibernetica dell'Ucraina. Il premier Meloni ha confermato di aver parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky anche di "cooperazione tra le nostre industrie della difesa". Tra le firme più rilevanti quelle di Leonardo, Enav e Ukrainian State Air Traffic Services Enterprise per il Memorandum di Cooperazione su un'iniziativa congiunta mirata a ripristinare e potenziare l'infrastruttura di navigazione aerea civile di Kiev. Altro Memorandum protagonista a Roma è quello di cooperazione fra Snam e Gas Transmission System Operator of Ukraine per consolidare la sinergia tra i mercati del gas ucraino e italiano.
Il Mef sarà in prima fila: come confermato dal ministro Giancarlo Giorgetti, il Tesoro "intende partecipare a un accordo con l'Ucraina per l'ammontare di 50 milioni di euro" per "l'acquisto di beni e servizi ritenuti essenziali alla ricostruzione" nonchè "contribuire con 100 milioni al programma Economic Resilience Action, da parte del gruppo Banca Mondiale". Varate misure a supporto delle imprese italiane - Simest attiverà un plafond di 300 milioni per il credito alle esportazioni, a valere sul fondo dedicato della Farnesina - mentre Cdp, Sace e Simest hanno siglato un Memorandum d'intesa con il Ministero dell'economia ucraino per cooperare sullo sviluppo dell'economia di Kiev.
Tra crediti di aiuti e fondi a dono, raggiunge quota 150 milioni di euro lo stanziamento della Cooperazione Italiana per iniziative in Ucraina, con focus su energia, infrastrutture critiche, salute, riabilitazione abitativa delle persone vulnerabili, sviluppo rurale e sminamento. Sace ha messo nero su bianco un'intesa nell'ambito dell'InvestEU Export Credit Pilot Initiative con l'obiettivo di incentivare contratti di export delle imprese italiane verso l'Ucraina attraverso garanzie e controgaranzie fornite da Sace e Fei.
Il gruppo assicurativo-finanziario ha inoltre firmato un memorandum di intesa con Ukreximbank per sviluppare opportunità di interesse comune, con un focus su agroindustria, meccanica avanzata, industria chimica e trasporti.