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Il ruggito Ue. Ma Musk: "Va abolita"

Bruxelles replica all’affondo Usa: "Alleati, però sulle nostre regole decidiamo noi"

Il ruggito Ue. Ma Musk: "Va abolita"
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Ci si mette anche Elon Musk a ribadire, in maniera ancora più cruda, quello che l’Amministrazione Trump ha messo nero su bianco venerdì, quando ha pubblicato la nuova Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, in cui attacca l’Europa definendola «una civiltà in declino». Il miliardario statunitense, toccato nel vivo dopo la multa da 120 milioni decisa dalla Commissione europea ai danni del suo X (ex Twitter) per violazione degli obblighi di trasparenza ai sensi della legge sui servizi digitali (Dsa), ha rincarato la dose: «L’Ue dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini», ha detto Musk.
È un duro colpo quello che Washington infligge al Vecchio Continente, il secondo dopo il discorso del vicepresidente JD Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco nel febbraio scorso.
Un colpo assestato in un momento caldissimo per la geopolitica, mentre si tratta sul futuro e sul destino dell’Ucraina. Non a caso, il Wall Street Journal ribalta la nuova “dottrina Trump” e si unisce allo sdegno di molti: «Gli Stati Uniti capovolgono la storia definendo l’Europa e non la Russia il cattivo». In ballo ci sono i futuri equilibri internazionali.
L’Unione europea sembra in parte incassare, poi mostra un moto d’orgoglio. Prima spiega tramite l’Alta rappresentante per la Politica Estera, Kaja Kallas, che «alcune critiche sono vere», ma che «gli Stati Uniti sono ancora il nostro maggiore alleato» e la cooperazione transatlantica deve «rimanere unita». Poi la Commissione europea rivendica la propria autonomia attraverso: «Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Ue, per l’Ue, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole». Le parole della Kallas sull’alleanza con gli Usa non piacciono ai Socialisti europei, anche perché Washington ha chiesto agli alleati di assumersi la responsabilità militare della Nato entro il 2027. Per questo la “ministra degli Esteri Ue” viene punzecchiata: «Gli alleati in Europa di Trump sono le forze di estrema destra che vogliono distruggere la nostra Unione», spiegano i Socialisti.
A mostrare pragmatismo e scarso stupore per la linea statunitense è invece il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto: «La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump, che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile - spiega - Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina». Suona la sveglia all’Ue pure il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «In un mondo segnato da minacce impressionanti, o l’Europa si dà una sveglia oppure non andiamo da nessuna parte».
Sulla multa europea a Musk, intanto, nel Vecchio continente si ripetono schemi già noti, con l’Ungheria che si dissocia dalle posizioni della maggioranza e mostra la sua vicinanza a Trump e Mosca.

Il primo ministro Viktor Orbán, che sullo stop al gas russo ha annunciato che farà causa alla Ue, dice la sua su X: «Quando i signori di Bruxelles non riescono a vincere il dibattito, ricorrono alle multe. L’Europa ha bisogno di libertà di parola, non di burocrati non eletti che decidono cosa possiamo leggere o dire. Tanto di cappello a Musk per aver mantenuto la posizione».

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