
Quando si parla di politica internazionale e tragedie umanitarie, il livello dello scontro si alza così tanto che, nella maggior parte dei casi, è difficile evitare un diverbio aspro, schietto e perfino duro. Durante l’ultima puntata di Di Martedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7, è andato in scena l’ennesimo show dell’ex pentastellato Alessandro Di Battista. Il suo avversario ideologico, nel ring metaforico delle idee, stavolta era Edward Luttwak, economista politico e saggista romeno naturalizzato statunitense.
“Luttwak continua a fare finta, continua a paragonare la Seconda guerra mondiale a questa che è la prima guerra dove da una parte c’è un esercito potente supportato dagli Usa e dall’altra parte bambini che non hanno armi. Un insulto all’intelligenza definire quello che sta avvenendo a Gaza una guerra, da una parte ci sono solo bambi che chiedono pane e vengono bruciati vivi”, esordisce con tono provocatorio l’ex Movimento 5stelle. “Questi bambini e neonati – riprende Luttwak facendo riferimento alle parole appena sentite – hanno lanciato razzi”. “Ma vergognati”, attacca subito Di Battista.
Che poi fa un paragone assurdo tra il nazismo del Novecento e il sionismo di adesso. "Il passaggio tra il nazionalsocialismo e nazional sionismo è molto breve. L'obiettivo di Israele è sterminare il popolo palestinese, deportarlo, fare la pulizia etnica, lo dicono loro. Il governo israeliano reputa i palestinesi una razza inferiore”, spiega. Poi definisce Israele “uno Stato terrorista". “Dicono anche che i bambini sono nemici, bestie umane e ucciderli fa parte della strategia”, conclude Dibba.
La risposta di Luttwak ridimensiona l’attacco: “Il governo
israeliano è una larga coalizione, il premier non è popolare, nonostante le enormi vittorie sul campo. Ma quando Hamas ha attaccato non ha preso in considerazione a quello che sarebbe successo al popolo palestinese”.