Leggi il settimanale

Su Hamas in Italia Conte balbetta e si autoassolve ma non dà risposte

Il leader M5S: "Noi contro la violenza". Emiliano: "Soldi ai miliziani è terrorismo"

Su Hamas in Italia Conte balbetta e si autoassolve ma non dà risposte
00:00 00:00

Dopo mesi di silenzio Giuseppe Conte parla del caso Hannoun, ritenuto il vertice della cupola di Hamas in Italia. E lo fa scaricando, seppur alla sua maniera, il giordano filo Hamas. Poi attacca Il Giornale che da mesi chiede chiarimenti e una sua presa di posizione che non era mai arrivata nonostante le continue sollecitazioni: «Loro pensano di pulirsi la coscienza in questo modo? Loro pensano di strumentalizzare e infangare la battaglia giusta combattuta da tantissimi, anche i giovanissimi, che si sono avvicinati alla politica perché hanno avuto gridare il loro no a un genocidio in corso. Non ci riusciranno mai», dice il leader dei 5 Stelle. Che poi si esprime sulle accuse di terrorismo: «Noi che siamo sempre contro qualsiasi forma di violenza, siamo sempre contro qualsiasi terrorismo, ci accusano di essere stati complici, di aver voluto favorire in qualche modo il finanziamento di Hamas». Ma perché non entra nel merito degli incontri dei suoi parlamentari con Hannoun? Stefania Ascari, Gaetano Pedullà, Manlio Di Stefano, o Roberto Fico e Conte stesso con lo storico braccio destro di Hannoun, Sulaiman Hijazi. Al centro dell'inchiesta c'è l'associazione di Hannoun, la Abspp, accusata di aver raccolto milioni e milioni di euro da destinare ad Hamas e la sua deputata Ascari, così come l'ex grillino Alessandro Di Battista, ha chiesto donazioni proprio per loro. Lo ha fatto tramite post e video in cui venivano allegate le coordinate bancarie dell'associazione oggi al centro delle indagini per finanziamento di un'organizzazione terroristica, ed è partita con la medesima associazione in Libano, Siria e Sud della Turchia. «Quello che si chiede è di dare nel proprio piccolo un aiuto perché questa gente vive veramente nel fango, e un piccolo aiuto, una piccola donazione può veramente fare tanto per far mangiare soprattutto i bambini a cui mancano le scarpe, calze, i vestiti e i beni di prima necessità come le medicine. Quindi veramente mi auguro che tutti possano dare un piccolo contributo», diceva la deputata nel video.

Non dovrebbe dare spiegazioni su questo invece di accusare chi fa emergere la realtà dicendo che «adesso cercano di infangarci»? A rispondere al leader pentastellato è il deputato di FdI Federico Mollicone: «Conte non usi la retorica per coprire le colpe dei suoi esponenti e quello che appare come un palese favoreggiamento. L'inchiesta della Procura di Genova è completa, ampia e suffragata da un grande lavoro di intelligence; in un Paese normale, politici così coinvolti sarebbero già stati indagati. Ci aspettiamo chiarezza immediata». E, infatti, arriva una richiesta di dimissioni o in alternativa l'autosospensione di Stefania Ascari dalla Commissione parlamentare Antimafia dal Coordinamento nazionale di associazioni pro Israele, come «Israele Senza Filtri» e «Free4future». Lo chiedono «ritenendo sussistano profili di inopportunità istituzionale incompatibili con il ruolo ricoperto. La richiesta di dimissioni si basa esclusivamente su fatti pubblicamente documentati, emersi da inchieste giornalistiche e giudiziarie, e non implica alcun giudizio di colpevolezza personale, penale o politica. Dagli elementi disponibili emergono rapporti documentati tra Stefania Ascari e Mohammad Hannoun, oggi al centro di un'indagine coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. La Commissione parlamentare Antimafia è un organo di garanzia che opera su flussi finanziari sospetti, reti associative transnazionali e attività monitorate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. La contemporanea esistenza di rapporti documentati con soggetti oggi indagati dalla stessa Direzione che collabora con la Commissione configura un evidente conflitto di opportunità, indipendentemente da ogni valutazione di colpevolezza».

Intanto, qualche voce dal Pd finalmente si leva: «Bisogna capire se qualcuno ha semplicemente raccolto dei fondi per ragioni umanitarie o se voleva, al contrario, finanziare Hamas - osserva Michele Emiliano, ormai ex governatore pugliese, a lungo magistrato - E questo

può dirlo solo un giudice. Giudice che ha ascoltato e valutato gli argomenti della difesa». «Finanziare Hamas - avverte - per il Pd è un'attività di concorso nelle attività terroristiche. Questo deve essere chiaro a tutti».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica