Politica internazionale

"Regole preistoriche". Mattarella in Polonia bacchetta la Ue sui migranti

Dalla Polonia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato l'attenzione sulla necessità di attuare una nuova politica d'aslio all'interno dei confini dell'Ue

"Regole preistoriche". Mattarella in Polonia bacchetta l'Ue sui migranti
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Compattezza nel continuo sostegno l'Ucraina e grande coesione nell'affrontare la questione migratoria. Al termine dell'incontro bilaterale in Polonia con l'omologo Andrzej Duda, in quel di Varsavia, Sergio Mattarella ha indicato all'Unione europea la ricetta da seguire per risolvere alcuni dei grandi temi che interessano i governi dell'intero continente. Tanti i dossier sul tavolo affrontati dai due leader, dal richiamato conflitto ucraino al problema delle migrazioni, senza dimenticare della crisi che sta interessando il Sudan. Italia e Polonia hanno dimostrato di condividere le stesse preoccupazioni.

Mattarella e la questione migratoria

Per quanto riguarda la questione migratoria, Mattarella è stato chiarissimo. È fondamentale che questo tema sia considerato un problema dell'Ue, e quindi che sia affrontato di conseguenza, in maniera unitaria. "Nessuno Stato, da solo, può affrontare un problema così epocale. Ma l'Ue può farlo con un'azione coordinata e ben organizzata", ha dichiarato il presidente italiano.

Mattarella ha richiamato l'attenzione sulla necessità di attuare una nuova politica d'asilo all'interno dei confini dell'Ue. "Con il presidente Duda abbiamo parlato del problema delle migrazioni, un fenomeno che la Polonia conosce bene, un problema di tutta l'Unione europea. Serve una nuova politica di asilo dentro l'Ue superando le vecchie regole che sono ormai della preistoria", ha chiarito il leader italiano.

Dal canto suo, Duda ha quindi precisato che, dalla Commissione europea, Polonia e Italia si aspettano maggiore comprensione e iniziative più decise. "Oggi l'Ue ha davanti il problema delle migrazioni illegali, non solo nella misura vista negli anni scorsi. Possiamo parlare di migrazioni di massa. Sappiamo che l'Italia fa un grandissimo sforzo per fronteggiare le migrazioni dall'Africa settentrionale ma anche noi abbiamo questo problema. L'immigrazione per opera del regime bielorusso è diventata una specie di attacco ibrido", ha detto Duda.

La guerra in Ucraina

C'è stato poi ampio spazio per un altro tema caldissimo: la guerra in Ucraina. Matteralla ha sottolineato l'importanza della compattezza di Nato e Ue, entrambe schierate a fianco di Kiev contro l'offensiva di Mosca.

"È importante - ha affermato lo stesso Mattarella - che la Ue veda in questa brutale e inaccettabile aggressione che sono in gioco i suoi valori di fondazione. La Ue è nata per difendere la libertà, la democrazia. Per questo l'Unione è in gioco e questa coesione è particolarmente importante e da preservare anche in avvenire".

L'ombra della Russia

Il sostegno all'Ucraina, insomma, non è affatto in discussione. "Sarà un sostegno finchè è necessario sotto ogni profilo con la convinzione che riguardi tutti i Paesi" perché se Kiev dovesse essere lasciata sola "altre aggressioni seguirebbero". "L'Ucraina ha diritto alla solidarietà e noi la garantiremo in pieno. Anche perchè siamo inorriditi da alcuni comportamenti russi, come quelli di colpire obiettivi civili. Tutto questo richiede una grande coesione" dell'Unione europea, ha proseguito Matterella.

A proposito di Russia, i due presidenti hanno parlato anche della crisi in corso in Sudan, dove sembrerebbe essersi l'ombra del gruppo Wagner.

"Quanto avviene in Sudan è allarmante e l'azione della Wagner in tanti Paesi africani richiama a grande allarme la Nato e dell'Ue e richiede un'azione dell'Unione attiva e protagonista", ha infine concluso Mattarella.

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