«La politica? Una passione Non lo faccio per i soldi»

Massimo Buscemi, ci dica la data e il luogo di nascita e come si definisce in tre aggettivi.
«Nato a Magenta il 13 giugno del 1960. Sono concreto, leale, caparbio».
Perché un milanese dovrebbe votare proprio lei?
«Perché io sono di Milano, conosco la mia città e perché non sono un politico, faccio questo lavoro per passione e non per soldi».
Che cosa ha fatto di buono nel passato?
«Ho gestito la ricostruzione del terremoto di Salò come commissario governativo nominato da Silvio Berlusconi nel 2005».
Una cosa che si pente di aver fatto.
«Niente. Se non mi sono pentito di niente mica posso inventare qualcosa. Non mi sono mai pentito di niente... e poi i pentiti non mi hanno mai convinto. Ecco, mi sono pentito di questa battuta».
Una promessa elettorale, ma una sola e concreta.
«Non faccio promesse, lavoro e faccio patti concreti. Il mio impegno è continuare a lavorare come ho sempre fatto. Seguo il programma del presidente Formigoni, non propongo cose strampalate che poi non posso realizzare. Il mio programma è continuare a realizzare il suo con serietà, laboriosità e trasparenza».
La prima cosa da migliorare nel Pdl?
«Sicuramente il radicamento nel tessuto sociale, industriale ed economico della città, perché il partito deve essere presente nel territorio e in rapporti con i maggiori esponenti delle realtà che garantiscono la crescita della Lombardia».
Per quale assessorato si sente tagliato?
«Questa è una domanda assurda. Mi sento tagliato per l’assessorato che spero mi affiderà il presidente Formigoni».
Qual è il suo personaggio politico preferito?
«Lavoro con Berlusconi dal 1986, prima in Publitalia e dal 1994 in Forza Italia, quindi il politico preferito è lui perché sono con lui da quando ho iniziato a lavorare».
Ultimo libro letto.
«La storia del Regno delle due Sicilie, purtroppo tre mesi fa perché poi ho dovuto fare la campagna elettorale e non ho più potuto leggere niente. È una storia affascinante, perché racconta una terra che ha dato i natali a tante personalità storiche del mondo dell’arte e della cultura. Per tutti Antonello da Messina, ma se ne possono citare tantissimi, come Sciascia e Guttuso. È una terra ricca, pervasa da cultura araba, greca, normanna. Purtroppo non ha avuto grandi fortune negli ultimi cinquant’anni».
Una domanda cattiva al suo avversario di partito.


«E chi è il mio avversario? Ah! Stefano Maullu! Mi piacerebbe chiedergli se, come me, visto che prima di lui ho ricoperto il suo stesso incarico assessorile, si è innamorato della Protezione civile e di tutto il mondo del volontariato e se si è avvicinato come me alla generosità degli uomini e delle donne della polizia di stato, della polizia locale e dei carabinieri».

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