Aborto, Corte suprema choc: bloccati i fondi pubblici negli Usa

Riscritta la legge federale del 1976, giudici divisi. Il caso nato dai tagli dei rimborsi in Sud Carolina

Aborto, Corte suprema choc: bloccati i fondi pubblici negli Usa
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A quattro anni esatti dalla sentenza choc che ha abolito il diritto all'aborto a livello nazionale negli Usa, spaccando il Paese e creando il caos legislativo con i provvedimenti che variano da Stato a Stato, la Corte Suprema americana a maggioranza conservatrice ha sferrato un altro colpo ai diritti riproduttivi. Con una maggioranza di sei a tre, una netta divisione tra giudici conservatori e liberal, il massimo tribunale Usa ha infatti stabilito che gli Stati possono tagliare i finanziamenti pubblici di Medicaid a Planned Parenthood, la più grande associazione per i diritti riproduttivi negli Stati Uniti.

Il caso è stato intentato dal South Carolina, che ha deciso di tagliare i fondi, sulla base che "nessun finanziamento pubblico dovrebbe essere destinato all'associazione anche se quei soldi non sono destinati agli aborti". Una legge federale del 1976 stabilisce, infatti, che gli aborti non possono essere finanziati con i fondi pubblici tranne in casi eccezionali. Il punto, tuttavia, è che Planned Parenthood non pratica solo interruzioni di gravidanza ma da anni aiuta le persone con basso reddito ad effettuare esami e screening oncologici in Stati come la South Carolina che ha una carenza di medici di base e strutture che accettino l'assicurazione statale Medicaid. Per il governatore repubblicano Henry McMaster la legge deve tuttavia essere applicata a tutti i servizi di Planned Parenthood. "I contribuenti non dovrebbero essere costretti a sovvenzionare chi offre servizi per l'aborto che sono in diretta opposizione alle loro convinzioni". La giudice della Corte Suprema liberal Ketanji Brown Jackson, che ha votato contro, ha descritto il caso come "una questione di diritti civili" e ha accusato il South Carolina di "aver violato il diritto dei beneficiari di Medicaid di scegliere i propri medici" ha scritto. Presso i tribunali di grado inferiore Planned Parenthood aveva vinto la sua causa contro lo Stato repubblicano, più di una volta.

Le corti, infatti, avevano stabilito che l'organizzazione era qualificata per fornire servizi previsti da Medicaid e che, poiché era disposta a fornire tali servizi, i pazienti avevano il diritto di rivolgersi a loro. Ma ancora una volta l'ultima parola è stata quella del massimo tribunale.

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