Accoltella moglie e i due figli. Lei voleva la separazione

La lite e la violenza, l'uomo si è barricato in casa. La resa dopo ore. In fin di vita il piccolo di 6 anni e la bambina di 3

Accoltella moglie e i due figli. Lei voleva la separazione
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Il litigio violento in casa per motivi familiari, forse legati alla separazione, e scatta la furia. È il primo pomeriggio di ieri quando il 35enne Daniele Alba, meccanico, afferra un coltello e si avventa, ferendoli, sulla moglie e sui due figli piccoli, un bimbo di 6 anni e la figlioletta di 3. Poi si barrica in casa impedendo loro di muoversi, ma la donna, Aneta Marta Trusiukk, 32enne di origini polacche, pur ferita, riesce a fuggire per le scale portando in braccio con sé il figlio gravemente ferito all'addome da almeno un fendente. Urlava terrorizzata e disperata perché la figlia era rimasta prigioniera del papà nell'appartamento. A Cianciana, nell'Agrigentino, il quartiere vicino piazza Bellini, in cui insiste la palazzina di edilizia popolare teatro della tragedia, si è riempito presto di gente. Sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco, le ambulanze e l'area è stata messa in sicurezza. Dopo circa mezz'ora, il 35enne si è convinto a consegnare la bambina a un amico.

La piccola era avvolta in una coperta macchiata di sangue e c'era anche un proiettile, dettaglio che ha fatto ipotizzare che il 35enne avesse un'arma. La bimba, ferita e sporca di sangue, è stata affidata ai carabinieri e ai sanitari che hanno provveduto a lei. Sul posto anche una squadra speciale dell'Arma, con un negoziatore del Reparto Operativo dei carabinieri di Agrigento, diretto dal colonnello Vincenzo Bulla. Fratellino e sorellina sono stati trasportati in elisoccorso all'ospedale dei Bambini di Palermo in condizioni gravi. Sono stati intubati e sono ricoverati in Rianimazione. Il bambino è stato ferito all'addome da un fendente e ha anche una ferita al torace che avrebbe sfiorato il cuore. La bimba ha un gravissimo trauma cranico e ferite da taglio. A preoccupare è l'emorragia cerebrale. La mamma è stata trasportata nell'ospedale più vicino di Ribera, a una ventina di chilometri da Cianciana, ed è stata operata d'urgenza. Il negoziatore del Reparto Operativo dell'Arma ha negoziato con l'uomo per l'intero pomeriggio tentando di convincerlo a consegnarsi. I carabinieri, con giubbotto antiproiettile qualora il 35enne fosse armato, erano pronti a fare irruzione con una squadra speciale per impedire qualsiasi gesto estremo. Anche per questo motivo è stato fatto arrivare un mezzo dei vigili del fuoco attrezzato con il telo da salto, in caso l'uomo avesse tentato di gettarsi nel vuoto.

Dopo ore di negoziazione, il 35enne si è consegnato ieri sera ed è stato arrestato. In supporto era giunta anche l'Aliquota di primo intervento di Palermo. La negoziazione è stata difficile, visto che l'uomo, come ha sottolineato una fonte, non aveva richieste e l'unica arma in possesso del negoziatore per farlo arrendere era solo la ragionevolezza. L'uomo, che ha precedenti per incendio, in passato ha avuto problemi di tossicodipendenza e sarebbe anche stato sottoposto a diversi trattamenti sanitari obbligatori. Stando a una prima ricostruzione su quanto è accaduto ieri, pare che la 32enne avesse da qualche tempo manifestato l'intenzione di separarsi, cosa che non era stata accettata da Daniele.

Ieri si sarebbe registrata l'ennesima violenta lite per questo, poi sfociata nella tragedia. Sul posto sono arrivati anche il procuratore del tribunale di Sciacca, Roberta Buzzolani, e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Nicola De Tullio.

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