
Nel 2022 erano 116 in tutta Italia e dette «invisibili per legge». Oggi, solo a Milano, in cinque mesi le unioni arcobaleno quelle fra due uomini o due donne hanno quasi raggiunto i matrimoni religiosi. Da gennaio a maggio sono state 59 le coppie omosessuali che hanno pronunciato il fatidico «sì» (40 di uomini e 19 di donne). E appena 63 le celebrazioni in Chiesa.
La verità è che ci si sposa sempre meno, specie davanti a Dio: una tendenza corroborata da diversi anni. Nei primi cinque mesi del 2025 a Milano ci sono stati 929 matrimoni civili fra coppie di sesso diverso. Come si dice, è un segno dei tempi. I dati sono stati divulgati dal Tribunale di Milano durante la presentazione del primo corso prematrimoniale laico e gratuito in Italia, organizzato «Per un sì consapevole». Gli incontri formativi sono per tutte le unioni (anche per chi ancora desidera sposarsi sull'altare) e sono promossi dall'Ordine degli avvocati e dal Comune. Alla presentazione erano presenti la vice presidente dell'Ordine Francesca Zanasi, il consigliere dell'Ordine Alessandro Mezzanotte, l'assessore ai Servizi civici Gaia Romani e la vice presidente del Consiglio comunale Roberta Osculati.
Per chiarezza va detto che le coppie arcobaleno comprendono gay, lesbiche, bisessuali e trans ma le 59 unioni sancite all'ombra della Madonnina anche se sarebbe più corretto dire all'ombra del sindaco Sala sono state fra coppie gay.
E vissero felici e contenti, ça va sans dire. Il corso nasce proprio con l'intento di accompagnare a un percorso consapevole, di chiarire diritti e doveri di chi si sposa e si può beneficiare della consulenza di esperti di diritto di famiglia in molte materie: dalla scelta del regime patrimoniale alla responsabilità genitoriale, dagli strumenti di tutela alla gestione dei conflitti. Dal 19 marzo, sono 596 i residenti a Milano che hanno già partecipato ai primi due cicli di incontri svolti a Palazzo Marino. «I numeri dimostrano che abbiamo intercettato un'esigenza concreta ha dichiarato l'assessore ai Servizi Civici Gaia Romani La nostra finalità è che ogni coppia abbia accesso a un'informazione chiara e qualificata anche nel percorso di costruzione della propria vita familiare. Estendere a tutti, in chiave laica, un'opportunità fino ad oggi riservata quasi esclusivamente ai riti religiosi, era necessario. L'obbiettivo ora è innanzitutto di unire agli aspetti giuridici anche elementi di supporto relativi agli aspetti psicologici e relazionali nella coppia».
Tutto bene? Sì, ma con un «ma».
Perché a proposito dei figli, alla voce «unioni arcobaleno» il portale di Google (che si consulta ancora prima di andare dagli avvocati) mette sullo stesso piano la prole nata da precedenti unioni, i nati con procreazione assistita e ahinoi la vietata pratica di affittare l'utero di una donna bisognosa, abuso denominato Gpa, gestazione per altri. E allora no, non va tutto bene. Speriamo non si debba scrivere mai che anche la Gpa è stata sdoganata come segno dei tempi...