Cronache

Addio Georg, muore a 96 anni il fratello di Papa Ratzinger

Vivevano in simbiosi. Quando seppe della nomina di Benedetto, si intristì pensando che lo avrebbe lasciato solo

Addio Georg, muore a 96 anni il fratello di Papa Ratzinger

«Fin dalla nascita, mio fratello è stato per me non solo un compagno, ma anche una guida affidabile. Ha sempre rappresentato un punto di riferimento». Benedetto XVI piange la morte del fratello Georg Ratzinger, 96 anni, scomparso ieri mattina dopo che le sue condizioni di salute erano improvvisamente peggiorate. Il Papa emerito, appresa la notizia nella sua residenza vaticana, si è raccolto in preghiera, insieme ai suoi più stretti collaboratori.

Monsignore e musicista, Georg viveva da sempre in simbiosi col suo Joseph: erano inseparabili, tanto che in un libro di memorie aveva confidato che nel 2005, alla notizia dell'elezione di suo fratello a Papa, era rimasto «pietrificato, abbattuto, scoraggiato», perché aveva pensato che Il fratello minore non avrebbe più avuto tempo per lui. Ordinati insieme sacerdoti nel 1951, il loro legame era talmente forte che alcuni giorni fa, il Papa emerito, nonostante i suoi 93 anni aveva voluto compiere l'ennesimo eclatante gesto: volare in Baviera per rivederlo un'ultima volta. Avevano pregato insieme, avevano celebrato messa e Benedetto ne aveva anche approfittato per rivedere la sua vecchia casa di Ratisbona e tornare sulla tomba di famiglia per rivolgere un pensiero alla sorella Maria e ai suoi genitori.

Georg Ratzinger, ormai da tanti anni non vedente, aveva trascorso lunghi periodi nei giardini vaticani, nella residenza del fratello. «Benedetto lo prendeva sotto braccio», ha svelato nel 2013 monsignor Alfred Xuereb, ex secondo segretario particolare di Ratzinger, «lo aspettava volentieri al pianoforte e gli spiegava con pazienza il significato di alcuni vocaboli italiani che non capiva». Georg aveva gioito con lui e aveva anche sofferto con Benedetto: nel 2017 venne svelato che nel trentennio in cui monsignor Ratzinger diresse il coro delle voci bianche della cattedrale di Ratisbona, dal 1964 al 1994, 547 piccoli coristi erano stati vittime di abusi. Alcuni anni prima il monsignore aveva ammesso, con la sua nota schiettezza, di aver dato ogni tanto qualche schiaffo ai quei bambini «anche se poi mi rimordeva la coscienza per averlo fatto». In ogni caso, monsignor Georg non seppe mai di abusi sessuali e si disse sollevato quando nel 1980 furono vietate le punizioni corporali, fino ad allora ammesse. «Anche io da piccolo ho preso qualche ceffone», aveva confidato.

Molto diverso dal timido Benedetto per via del suo carattere a tratti scontroso, nel 2011 monsignor Ratzinger disse in un'intervista: «Se non dovesse più farcela dal punto di vista della condizione fisica, mio fratello dovrebbe avere il coraggio di dimettersi».

Non a caso fu il primo a sapere della rinuncia di Benedetto XVI.

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