Addio a monsignor Bettazzi, vescovo di sinistra. Era l'ultimo testimone del Concilio Vaticano II

Amministrò la diocesi di Ivrea, celebre lo scambio di lettere con Berlinguer

Addio a monsignor Bettazzi, vescovo di sinistra. Era l'ultimo testimone del Concilio Vaticano II
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Addio a monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea ed ex presidente di Pax Christi, ultimo testimone del Concilio Vaticano II. È morto ieri mattina all'età di 99 anni. «Ha ricevuto l'Eucaristia, l'Unzione degli Infermi e la Benedizione Papale, con grande lucidità - hanno riferito dalla Diocesi - rispondendo con un filo di voce alle preghiere e manifestando una sorridente riconoscenza alle persone che gli sono state accanto».

Nato nel 1923 a Treviso, monsignor Bettazzi in gioventù si era trasferito a Bologna, città di provenienza della madre, dove era stato ordinato sacerdote nel 1946. Ha partecipato a tre sessioni del Concilio Vaticano II al termine del quale è stato ordinato vescovo di Ivrea, diocesi che ha amministrato fino al 1999. Dal 1968 è stato presidente nazionale di Pax Christi, e nel 1978 ne è diventato presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell'Unesco per l'Educazione alla Pace. Ultimo testimone del Concilio Vaticano II, monsignor Bettazzi si è portato dietro l'impronta conciliare per tutta la vita: l'attenzione alle questioni sociali, al mondo del lavoro, alla politica, agli ultimi, sono state al centro del suo ministero, durante il quale (ma anche in pensione) ha assunto spesso posizioni scomode e certamente non in linea con la tradizione ecclesiastica. Diventò celebre per lo scambio di lettere col segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, per il quale fu aspramente criticato, sulla conciliabilità o no della fede cattolica con l'ideologia marxista, o comunque con l'adesione al Partito comunista. Giudicò inaccettabile la decisione di ridurre il personale dell'Olivetti per aumentare la produttività dell'impresa e mettere in salvo i conti. Famoso anche per le sue battaglie per l'obiezione fiscale alle spese militari, nel 1992 partecipò alla marcia pacifista a Sarajevo, insieme a don Tonino Bello, nel mezzo della guerra civile in Bosnia. Altra presa di posizione fortemente criticata fu quella assunta nel 2007, quando si dichiarò a favore del riconoscimento delle unioni civili.

Il cordoglio per la sua scomparsa è arrivato dall'ex premier Romano Prodi - che lo ha definito «voce profetica che ha accompagnato la vita religiosa e civile» - e dall'attuale segretario del Pd, Elly Schlein. Per il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, mons. Bettazzi è stato «promotore di pace e di dialogo con tutti».

«Il sorriso, la gentilezza, la fermezza, l'ironia, la capacità di leggere la storia e di portare il messaggio di pace sono stati i suoi tratti essenziali», conclude il presidente dei vescovi italiani. Martedì i funerali nel Duomo di Ivrea.

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