New York L'Iran ammette le proprie responsabilità sull'abbattimento dell'aereo ucraino e assicura che gli autori ne risponderanno davanti alla giustizia. Nel frattempo gli Usa, dietro le quinte, stanno preparando una task force di esperti pronti a recarsi nella Repubblica Islamica per contribuire alle indagini sull'incidente costato la vita a 176 persone, come rivelano funzionari vicini all'amministrazione. Per giorni Teheran ha negato ogni responsabilità, ma ora il Quartier generale delle Forze armate iraniane riconosce che il Boeing precipitato quattro giorni fa poco dopo il decollo dall'aeroporto Imam Khomeini è stato «erroneamente» e «involontariamente» preso di mira dalle forze di difesa aerea che lo hanno scambiato per un velivolo «nemico». «Mercoledì, poco dopo l'attacco alle basi militari statunitensi in Irak - spiega il comunicato -, il sistema di difesa aerea iraniana è stato messo in allerta per contrastare ogni possibile ritorsione degli americani, poiché alcune osservazioni avevano indicato movimenti aerei statunitensi verso nostri siti strategici».
Secondo le Forze armate iraniane l'aereo ucraino avrebbe iniziato a volare vicino a un centro militare delle Guardie rivoluzionarie, sarebbe quindi stato erroneamente identificato come bersaglio nemico e sulla base di uno sbaglio umano «involontario» è stato preso di mira dal sistema di difesa aerea. «L'Iran si rammarica profondamente per tale errore disastroso» e le «indagini proseguiranno per identificare e perseguire» gli autori di «questo sbaglio imperdonabile», commenta il presidente Hassan Rohani, assicurando che «coloro che sono coinvolti nello schianto saranno presto processati». Anche in una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ribadisce che punirà i responsabili. «Mi prendo la responsabilità per l'abbattimento dell'aereo e accetto qualsiasi decisione che le autorità prenderanno a riguardo - afferma da parte sua il generale iraniano della Forza aerea delle Guardie della rivoluzione, Amirali Hajizadeh - Avrei preferito morire piuttosto che veder accadere qualcosa del genere». Secondo l'agenzia di stampa Fars è stato l'ayatollah Ali Khamenei a ordinare che venisse resa nota la verità «in modo esplicito e onesto». Intanto, il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, tenta di scaricare la responsabilità su Washington, dicendo che «l'errore umano» è accaduto nel «momento di crisi causato dall'avventurismo degli Usa».
A Teheran, però, una manifestazione studentesca di commemorazione delle vittime si è trasformata in una protesta contro il regime. Migliaia di persone hanno urlato la loro rabbia per il comportamento della Repubblica Islamica sull'aereo abbattuto, con slogan come «comandante supremo, dimettiti» e «il nostro nemico è qui, una bugia dire che sono gli Stati Uniti». I testimoni riferiscono che la polizia ha iniziato a usare lacrimogeni, manganelli e proiettili di vernice contro la gente, in alcuni casi mostrando le armi e minacciando di ucciderli. Il governo americano, invece, promette di spianare la strada alla partecipazioni dei suoi investigatori alle indagini sull'abbattimento del volo dell'Ukraine International Airlines, con la Federal Aviation Administration, il ministero del Tesoro e l'intelligence Usa che starebbero preparando una task force di esperti da inviare a Teheran. Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin afferma che la sua agenzia emetterà deroghe alle sanzioni contro l'Iran per consentire agli investigatori di partecipare all'inchiesta.
Nel Vecchio Continente, nel frattempo, l'Agenzia della sicurezza aerea (Easa), in coordinamento con la Commissione Ue, ha deciso che le compagnie europee devono evitare lo spazio aereo iraniano a tutte le altezze come «misura precauzionale».
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