
Dopo sei anni, cadono quasi tutte le accuse nella sentenza del processo "Angeli e Demoni" sul presunto sistema di affidi illeciti a Bibbiano (in provincia di Reggio Emilia) secondo cui i bambini venivano tolti dalle loro famiglie e affidati ad altre.
Il caso si riduce, nella decisione dei giudici del tribunale collegiale di Reggio Emilia, a tre condanne, con pena sospesa: due anni a Federica Anghinolfi (per due capi di imputazione), ex responsabile dei Servizi sociali della Val d'Enza, e un anno e otto mesi all'assistente sociale Francesco Monopoli, cinque mesi a Flaviana Murru, neuropsichiatra. Per il resto, i giudici hanno pronunciato assoluzioni per i 14 imputati con alcuni proscioglimenti per prescrizione. Erano oltre cento i capi di imputazione: per reati come frode processuale, depistaggio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d'uso.
L'accusa sosteneva che in Val d'Enza ci fosse un business sugli affidi dei minorenni, con relazioni che ingannavano i magistrati minorili, ma il tribunale collegiale non lo ha riconosciuto. Già Claudio Foti, il guru, psicoterapeuta della onlus Hansel & Gretel, era stato assolto in via definitiva dalla Cassazione, dopo una condanna a quattro anni in primo grado e ora anche l'ex moglie, Nadia Bolognini, per cui erano stati chiesti otto anni dalla pm Valentina Salvi, conclude il processo di primo grado senza alcun addebito.
Dopo un'inchiesta combattuta che ha spaccato la politica, dopo tre anni di udienze e battaglie infuocate in aula tra Procura e avvocati difensori, il caso sui presunti affidi irregolari dei bambini è arrivato alla fine.
"Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una 'ladra di bambini' e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori - dicono Oliviero Mazza e Rossella Ognibene, i difensori di Federica Anghinolfi, assolta da gran parte delle accuse - Questa verità giudiziale ci ripaga degli sforzi compiuti, ma non cancella la distruzione mediatica dell'immagine della nostra assistita né i danni irreparabili e incalcolabili provocati al sistema della tutela dei minori".
Dal sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, arriva vicinanza "alle persone che vedono finire, oquasi, un incubo processuale durato anni.
Persone per cui, come purtroppo sempre più spesso accade, si sono formulati giudizi affrettati senza attendere la verità giudiziaria; persone contro cui certa politica ha dato il peggio di sé, creando mostri, cavalcando paure, fomentando odio".