"Affitti, i 600 milioni ci sono. Chi attacca cos'ha fatto?"

Il ministro dell'Università: "Il tavolo tecnico sarà allargato anche a studenti ed enti regionali"

Il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini
Il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini
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Cabina di regia al Mef e tavolo tecnico con studenti e Regioni. La sinistra resta impalata, ostaggio della polemica politica a tutti i costi e della strumentalizzazione di una protesta legittima (che ieri si è allargata anche a Palermo), la maggioranza lavora alle soluzioni. Il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini (nella foto) ha annunciato un «tavolo tecnico» con Regioni, studenti ed enti del diritto allo studio per coordinare «un censimento degli immobili, una valutazione di tutte le agevolazioni e il coinvolgimento del pubblico e del privato», ha detto la Bernini al question time alla Camera, rispondendo alle interrogazioni di Pd e M5s.

L'intoppo parlamentare sull'emendamento che slocca i 660 milioni per l'housing studentesco - spostato per ragioni tecniche nel decreto omnibus su fondazioni liriche e Inps, veicolo normativo ritenuto «più idoneo ad ospitarli per omogeneità di materia» e sempre in discussione alla Camera - aveva alimentato lo scontro con le sinistre. Il fango sul governo («Spot elettorale», «clamorosa figuraccia», «gioco delle tre carte») si è sciolto al sole. «Respingiamo al mittente gli attacchi M5s, sul caro affitti in pochi mesi il Mur ha fatto molto più di quanto abbiano fatto i grillini e i loro governi», dichiara il senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, che snocciola le cifre: 400 milioni stanziati per gli alloggi, 500 milioni per le borse di studio e 52.500 posti letto da realizzare coi fondi Pnrr, oltre ai 7.500 già creati per gli studenti fuorisede.

I grillini si rifugiano lanciando l'allarme speculazione: «I posti letto pagati dallo Stato ai privati con fondi sostanzialmente esentasse finiranno sul mercato privato degli affitti, a prezzi di mercato, generando milioni di utili per società e grandi proprietari immobiliari», è lo scenario che immagina la grillina Elisabetta Piccolotti. Alla sinistra non resta che chiedere «un reddito studentesco per chi studia all'università», sulla falsariga degli 825 euro che in Danimarca vengono dati a «ogni studente che lascia la famiglia d'origine», spiega il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare di Verdi e Sinistra, che non spiega da dove li prenderebbe, ma tant'è. «Ridicolo che le polemiche le facciano proprio i Cinque stelle che, tra bonus e reddito di cittadinanza, tutto hanno fatto meno che interessarsi degli studenti», scrive Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.

Intanto, ieri al ministero dell'Economia e delle Finanze si è riunito il tavolo tecnico-istituzionale con Ragioneria di Stato, ministero per gli Affari Ue, Mur, Invimit,

Demanio e Cdp per una prima ricognizione dello stato dell'arte, come aveva anticipato il sottosegretario Lucia Albano. Il Demanio avrebbe già individuato una ventina di aree e di immobili da convertire all'housing studentesco.

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