Cronache

Affonda un rimorchiatore, si salva solo il comandante

Il bilancio ufficiale è di tre vittime e due dispersi. Il superstite aggrappato ad un salvagente per ore

Affonda un rimorchiatore, si salva solo il comandante

Un rimorchiatore affondato al largo delle coste di Bari per cause ancora da stabilire e cinque dei sei uomini dell'equipaggio quasi certamente morti in mare. È il bilancio del disastro marittimo che si è verificato nella serata di mercoledì a 50 miglia dalla Puglia in acque internazionali di competenza croata. L'unico superstite è il comandante dell'imbarcazione partita da Ancona e diretta a Durazzo, in Albania.

La Procura di Bari, con il procuratore Roberto Rossi e il sostituto Luisiana Di Vittorio, ha aperto un'inchiesta per naufragio e omicidio colposo. Il rimorchiatore «Franco P. - Ancona», della società Ilma, Impresa lavori marittimi di Ancona, doveva trainare un motopontone (una piattaforma usata per trasportare merci o come base per eseguire lavori) fino a Durazzo, dove le 11 persone a bordo avrebbero dovuto fare lavori marittimi. Al momento dell'affondamento dell'imbarcazione principale il cavo di rimorchio si è sganciato e il pontone è andato alla deriva. Gli 11 uomini sulla piattaforma stanno bene. L'allarme per l'incidente è partito proprio da loro, intorno alle 21 di mercoledì. L'equipaggio del rimorchiatore infatti non avrebbe neppure fatto in tempo a comunicare il pericolo. L'affondamento sarebbe stato «repentino», spiegano gli inquirenti.

Sul luogo del disastro sono intervenuti la Guardia costiera di Bari e di Ancona e quella croata, cinque velivoli di Aeronautica militare, Marina e Guardia costiera italiana e croata e cinque navi sono state dirottate per dare supporto nei soccorsi. Le operazioni si sono rivelate difficili a causa del vento molto forte che ha portato un mare forza 5 e onde alte 2 metri e mezzo. I corpi di tre marinai sono stati individuati dopo lunghe ricerche e poi recuperati. Sono stati portati al porto di Bari e trasferiti all'istituto di medicina legale del Policlinico, dove i familiari saranno chiamati al riconoscimento e verranno eseguite le autopsie. In serata gli altri due membri dell'equipaggio, composto da due pugliesi, di Bari e Molfetta, due anconetani e un tunisino, oltre al comandante, risultavano ancora da individuare e quindi ufficialmente dispersi. I parenti delle vittime hanno aspettato notizie al porto di Bari fin dalla notte di mercoledì, assistiti dalla Capitaneria.

Il comandante del «Franco P. - Ancona», Giuseppe Petralia, 63enne di Catania, è stato tratto in salvo dal mercantile Split, dopo essere stato aggrappato a un salvagente per ore. È stato portato all'ospedale Di Venere di Bari, dove è ricoverato in osservazione. Le sue condizioni non preoccupano. «Sta meglio, anche dal punto di vista psicologico - spiegava ieri l'ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale della Guardia costiera Puglia - ma ancora non abbiamo certezze su quando sentirlo». Il motopontone finito alla deriva invece è stato trainato verso Bari.

Le indagini della Capitaneria di porto puntano prima di tutto ad ascoltare Petralia e le 11 persone sul pontone, testimoni oculari dell'affondamento. I mezzi aerei hanno trovato anche una zattera che si è sganciata al momento dell'incidente ma non trasportava nessuno. «Verosimilmente - ha aggiunto l'ammiraglio Leone - la repentinità dell'affondamento non ha consentito all'equipaggio di utilizzare i mezzi di salvataggio». Lo stesso allarme «non è arrivato dal rimorchiatore ma dal motopontone che si è accorto della situazione di emergenza e subito dopo aver lanciato l'allarme ci ha comunicato che il rimorchiatore era già affondato». La Capitaneria di porto di Bari sta inoltre verificando l'eventuale inquinamento del mare. «Il rimorchiatore ha a bordo casse di combustibile piene - ha concluso Leone - e speriamo che alla tragedia delle persone non si aggiunga anche una emergenza di inquinamento ambientale». Il tratto di mare del disastro ha una profondità di circa mille metri, recuperare il relitto sarà molto difficile.

Intanto i sindacati dei trasporti hanno indetto quattro ore di sciopero dei rimorchiatori per oggi «in attesa di capire come si sono svolti i fatti».

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