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"Alleanza possibile". Ora Calenda s'inchina all'ammucchiata di Letta

Il leader di Azione apre all’asse con il Partito Democratico: “Serve un fronte largo per battere le destre”

"Alleanza possibile". Calenda si inchina all'ammucchiata di Letta

“La mia missione è prendere anche i voti del centrodestra correndo da solo, fuori dal campo largo”. Così Carlo Calenda, meno di un mese fa, ai microfoni di Repubblica. Poi la caduta del governo Draghi, con le elezioni fissate il 25 settembre. Ora il leader di Azione è pronto a fare squadra con la sinistra: mano tesa a Enrico Letta, al lavoro per costruire un’ammucchiata contro la destra.

“Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell’agenda Draghi, è possibile costruire con il Pd un’alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarire prima alcune cose”, l’esordio di Calenda nell’intervista rilasciata lunedì a La Stampa. Una svolta, dunque, per l’ex titolare del Mise rispetto alla corsa in solitaria ipotizzata fino a pochi giorni fa. Una strategia messa a punto per vincere le battaglie dei collegi uninominali, un cartello di sigle di centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle.

Il progetto di Calenda prevede un polo europeista e democratico, con un’area liberal e una social democratica. Nessun listone unico, ma un’area con programmi e liste differenti. E la speranza è quella di coinvolgere anche Matteo Renzi, fin qui restio ad entrare a fare parte di una coalizione così disomogenea: “Nel momento in cui si ipotizza un 'fronte repubblicano’ non si deve chiudere a nessuno. Poi è chiaro che le differenze con lui restano”.

Gli estremi dell’ammucchiata anti-centrodestra sono tutti da definire, ma il progetto dem prevede il reclutamento di Speranza, ex ministri FI e Di Maio. Da valutare, invece, l’ingresso di Fratoianni & co. Scettico sull’ex leader del Movimento 5 Stelle – “non so chi sia” – Calenda ha speso parole al miele per Letta (“gli vogliamo bene, è una persona seria”, ndr) e anche Emma Bonino si è detta pronta a scendere in campo al fianco del Pd: “L’interlocuzione è iniziata da 24 ore, il Partito Democratico in tutti questi anni ha preferito altri, i 5 Stelle fino all’inverosimile o l’estrema sinistra. Con il Pd per parlare bisogna essere in due, se no è monologo. Starà anche al Pd aprire se vuole una interlocuzione che noi auspichiamo con forza, ma non mi posso presentare nella sede del Pd con un bazooka”, le sue parole nel corso della presentazione del “Patto repubblicano”.

Insomma, anche Azione/+Europa si aggregano all’accozzaglia dem.

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