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Altri 300 arrivi. E una migrante partorisce a Lampedusa

I nuovi «ospiti» condotti all'hotspot dell'isola, dove ieri erano in 2.133

Altri 300 arrivi. E una migrante partorisce a Lampedusa

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Ancora sbarchi. L'estate è lunga in Sicilia e qui bel tempo equivale a continue partenze multiple dall'Africa e, dunque, approdi senza sosta. Dopo i quasi 500 migranti giunti mercoledì a Lampedusa, ne sono sbarcati altri ieri. Tutta la notte gli uomini della guardia costiera e delle Fiamme gialle hanno operato interventi in mare. Solo di mattina erano sbarcati in 239, poi ci sono stati altri arrivi. Al lavoro le forze dell'ordine che devono occuparsi delle indagini inerenti agli approdi e scongiurare che i migranti che sbarcano autonomamente si disperdano sul territorio facendo perdere le proprie tracce senza essersi sottoposti, quindi, ai controlli sanitari e identificativi.

Sono 46, tra cui 4 donne e un minore, quelli che sono riusciti ad approdare direttamente a Cala Madonna. Sono 44 migranti provenienti da Costa d'Avorio, Burkina Faso, Sudan, Camerun, Mali, Gambia, Senegal e Guinea, intercettati sul territorio dai carabinieri, e 2 tunisini che sono riusciti a scappare a Lampedusa dopo che il peschereccio tunisino su cui viaggiavano è stato fermato dalle Fiamme gialle che hanno sequestrato le reti da pesca illegali.

I 44 sbarcati autonomamente hanno detto di essere arrivati con un barchino partito da Sfax, ma il natante non è stato trovato. Potrebbero essere stati lasciati da una nave-madre, in genere un peschereccio. Tutti i nuovi arrivati a Lampedusa sono stati condotti nell'hotspot dell'isola dove ieri c'erano 2.133 ospiti, nonostante i numerosi trasferimenti del giorno prima. Trasferimenti che sono proseguiti anche ieri.

Oltre mille migranti hanno lasciato la maggiore isola delle Pelagie: 180 con un volo Oim diretto a Cagliari e 830 con i traghetti di linea per Porto Empedocle. Da qui sono stati imbarcati su pullman diretti in Toscana, Veneto, Piemonte, Calabria, Abruzzo e una decina di migranti sono stati condotti in una struttura di Agrigento.

A proposito di pescatori, in questo caso riciclatisi pirati, il gip di Agrigento ha convalidato il fermo dei 6 tunisini arrestati nei giorni scorsi per pirateria marittima in quanto razziavano i barchini dei migranti, in particolare sub-sahariani e asiatici, e ha disposto che restino in carcere. Si tratta del comandante e dell'equipaggio del peschereccio tunisino Zohra che hanno rubato il motore di un barchino in metallo con a bordo 49 migranti e si sono fatti consegnare il denaro.

A sei miglia da Lampione la guardia di finanza ha ripescato il cadavere di un migrante in stato di decomposizione. Dalle risultanze dell'ispezione cadaverica, è stato in mare per più di una settimana. È un ivoriano di 56 anni. È stato possibile identificarlo, perché in tasca aveva il passaporto. Il corpo è stato portato a Lampedusa. Fa da contraltare la lieta notizia della nascita di una bimba nel poliambulatorio dell'isola ad appena 7 ore dallo sbarco della mamma, una ragazza ivoriana.

Mamma e figlia stanno bene, ma si è deciso di trasferirle in elisoccorso all'ospedale di Agrigento insieme a due gestanti che necessitano di essere monitorate. Sbarchi non solo in Sicilia, presto arriveranno a Bari, porto indicato dal Viminale, i 55 migranti, tra cui 2 donne e 43 minori non accompagnati, presi a bordo da Geo Barents al largo della Libia. La loro imbarcazione era stata avvistata da Sea Bird, l'aereo di Sea Watch. Medici senza frontiere denuncia «manovre intimidatorie della vedetta libica donata alla Libia dall'Italia».

Con il loro arrivo saranno circa 102mila i migranti giunti sulle nostre coste.

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