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"Altri big con Di Maio". Ora Conte teme nuove fughe. Chi potrebbe lasciare

La scissione prosegue: nuovi big pronti ad abbandonare Conte? L'emorragia non è finita: "Ci sarà la fila alla porta di Di Maio"

"Altri big con Di Maio". Ora Conte teme nuove fughe. Chi potrebbe lasciare

Lo tsunami che ha travolto il Movimento 5 Stelle non ha ancora finito di provocare danni: la sensazione è che la scissione non sia finita, ma che possa continuare dopo che Luigi Di Maio e i suoi circa 60 fedelissimi hanno abbandonato la galassia grillina per sposare la causa del nuovo gruppo "Insieme per il futuro".

Nelle ultime ore continuano a rimbalzare voci su possibili nuovi addii in casa M5S da parte di pezzi grossi, di esponenti di spicco che dunque lascerebbero Giuseppe Conte con un Movimento quasi estinto. Come scrive Domenico Di Sanzo su ilGiornale in edicola oggi, i "dimaiani" sono ottimisti e sperano di arrivare a quota 100 al massimo in qualche settimana. Ma c'è chi invita a non fornire troppo i numeri ai giornalisti.

Pronti nuovi addii?

L'Adnkronos riferisce che gli occhi sono puntati innanzitutto su Lucia Azzolina: l'ex ministro dell'Istruzione viene considerata molto vicina ad abbandonare la nave di Conte per approdare su quella del ministro degli Esteri. Si tratta di una realtà dei fatti o di un auspicio fatto filtrare dai "dimaiani"? Lo scopriremo a breve, visto che fonti interne riferiscono che l'annuncio ufficiale dell'addio potrebbe arrivare addirittura nella giornata di oggi. Ma al momento non si riscontrano conferme ufficiali.

La Azzolina non sarebbe l'unica big a valutare un cambio di squadra. Tra gli attenzionati vi sono pure Alfonso Bonafede, ex ministro della Giustizia, e Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. C'è un fattore che li accomuna: in passato entrambi sono stati considerati vicinissimi a Di Maio. Fraccaro però nega all'Adnkronos di voler lasciare il Movimento 5 Stelle. Bonafede è guardato con sospetto da alcuni colleghi per aver invitato, nei giorni scorsi, ad abbassare i toni del dialogo e ad evitare attacchi personali.

La scissione continua

Conte sa benissimo che se non riuscirà a delineare una strategia politica per il futuro rischia di perdere altri componenti. Non a caso uno degli esponenti di peso si è sfogato prima di prendere parte alla riunione dei vertici al quartier generale di Campo Marzio: "O Conte tira fuori un progetto o io non ci sto".

All'ex presidente del Consiglio viene rimproverato proprio questo: serve chiarezza sulle intenzioni e sui programmi dei prossimi mesi, motivo per cui si chiede di finirla con l'ambiguità e la strategia della melina. La fuga potrebbe non essere arrivata al termine, anche perché i riflettori vengono puntati sulle prossime nomine dei coordinatori provinciali che potrebbero creare un malumore diffuso tra gli esclusi. "Quando Conte farà i nomi dei coordinatori, fuori alla nostra porta ci sarà la fila...", ironizza un parlamentare fedele a Di Maio.

Un ulteriore punto assai delicato riguarda il sostegno al governo Draghi, su cui i "continiani" si sono già spaccati. Ieri sera alcuni parlamentari, nel corso dell'assemblea congiunta, hanno rimarcato il fatto che molti attivisti chiedono al Movimento di uscire dall'esecutivo. Ma Conte è stato chiaro: "Il sostegno a Draghi non è in discussione".

Non è da escludere che su questo fronte possano consumarsi altre frizioni con conseguenti addii.

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