RomaDopo il sindaco che multa se stesso (e non paga), ora nella sit-com chiamata Roma c'è anche la possibilità che siano i vigili urbani a doversi autoverbalizzare. Colpa delle assicurazioni scadute delle vetture di servizio. Il sindacato Sulpl ha denunciato la vicenda sulla sua pagina Facebook allegando, a maggior riprova, fotografie dei tagliandi «fuorilegge», con la data di scadenza del 31 ottobre scorso, quindi oltre i quindici giorni di tolleranza. Un'irregolarità che riguarderebbe molte autovetture in tutta la città. E già ieri alcuni agenti dei gruppi dell'Appio e del Tuscolano hanno deciso di prestare servizio a piedi, lasciando nei garage le vetture. Anche perché, come spiega il sindacato, «le sanzioni vanno intestate al proprietario del veicolo e al trasgressore, cioè chi guida. Se ci mettiamo alla guida in queste condizioni la sanzione la prendiamo anche noi. Se non pagata la cartella esattoriale arriva nelle nostre mani». Dal comando fanno sapere che le autovetture sarebbero regolarmente assicurate, ma allora perché non vengono recapitati ai vari gruppi i tagliandi regolari?
È l'ennesima tappa del Golgota di Ignazio Marino, che sta facendo di tutto per farsi ricordare come il peggior sindaco del dopoguerra. Il Pd sembra essersi tardivamente accorto dell'impresentabilità del Forrest Gump del Campidoglio. Ieri il gruppo consiliare democratico è tornato a chiedergli in tempi rapidissimi «un radicale e rapido riassetto della squadra di governo e una nuova agenda programmatica», facendo copia-e-incolla con quanto già preteso dalla direzione romana: «Azzerare la giunta».
Per il momento l'unico a pagare è stato il capogruppo del Pd in aula Giulio Cesare Francesco D'Ausilio, dimessosi dopo la pubblicazione del sondaggio che bocciava il sindaco Ignazio Marino. Anche la sostituta, la vice Giulia Tempesta, è «scaduta» e quindi il gruppo è senza una guida. Non sembra questa la priorià dei democratici romani: «Non si è parlato del nuovo capogruppo, ma della gestione della crisi in Campidoglio», soffia il coordinatore di maggioranza Fabrizio Panecaldo al termine di una riunione del gruppo. E intanto il M5S si dice pronto a presentare una mozione di sfiducia contro Marino «congiuntamente ai gruppi di opposizione».
Marino - che oggi incontrerà i residenti di Tor Sapienza ieri riuniti in assemblea per preparare il cahier de doléance - è ormai nell'anticasta degli intoccabili, nel Pd è corsa allo scaricabarile. Ieri l'europarlamentare dem Goffredo Bettini, ras democratico un po' in declino della capitale, ha scaricato il sindaco: «Marino? Non l'ho scelto io».
Bettini ricostruisce l' impasse sul nome per il dopo-Alemanno: «Probabilmente il timore di una mia candidatura ha spinto molti a stringere su un'altra scelta. Non io, ma il gruppo dirigente nazionale ha dunque chiesto a Marino di candidarsi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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