Altro che Sanremo, il vero festival è a Roma. Il peggio della settimana

Sanremo? No, grazie. Il palco più bello è a Palazzo Chigi. Roma.

Altro che Sanremo, il vero festival è a Roma. Il peggio della settimana

Sanremo? No, grazie. Il palco più bello è a largo Chigi. Roma. Altro che Ariston. È lì la vera gara canora. In questi giorni se le cantano sulla prescrizione. Tra le stanze ovattate e comode del potere, vince chi fa la voce più grossa. Favorito nella classifica provvisoria è Matteo Renzi. I numeri, per ora, sono dalla sua parte. Soprattutto al teatro Madama, in Senato. A Matteo, l’altro Matteo, gli basta un “LA” per scatenare l’inferno. Ma tra i teatranti senatori chi avrà il coraggio di Bugo? Chi lascerà il microfono e abbandonerà il comodo scranno? Uhm... credo nessuno. Nonostante i vocioni si va dritti fino al 2023. Anche senza “Giuseppi”. Parola del tenore Renzi.

GIUSEPPE CONTE

Lui finge che vada tutto bene. E fa il solista. Niente duetti, niente gruppi. È lui il vero artista. Giuseppi. Su Twitter scrive: “Non chiedetemi se sono garantista o giustizialista. Queste contrapposizioni manichee vanno bene per i giornali. Ai cittadini non interessano gli schieramenti pregiudiziali, ma che il “sistema giustizia” offra un servizio efficiente, adeguato, giusto. Siamo al lavoro su questo.” È bastato questo tweet per scatenare una serie di polemiche interne alla maggioranza di governo.

MATTEO ORFINI

È rimasto nel PD, almeno lui. Si fa fatica a capire, oggi, da che parte stiano certi politici. In risposta al Conte Chigi scrive: “Non chiedetegli se sia garantista o giustizialista, perché sono "contrapposizioni manichee". Non chiedetegli se sia di destra o di sinistra, perché sono categorie superate. Chiedetegli solo se pensa di essere furbo. O se pensa che siamo fessi noi.” Uno dei due fesso lo è.

ROBERTO GIACHETTI

Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex piiddino. Oggi in Italia Viva. Scrive: “Giuseppe Conte ha detto che la distinzione fra garantismo e giustizialismo è una contrapposizione manichea. I garantisti sono la Costituzione, i giustizialisti sono contro la Costituzione. Almeno questo da un Presidente del Consiglio!”

ALFONSO BONAFEDE

Ministro della Giustizia. Non pervenuto.

MATTEO SALVINI

In tutto questo casino sulla prescrizione Salvini che fa? Oltre a pubblicare foto di cappuccini e frecce tricolori con tanto di “buongiorno” va in Calabria ad intascare il successo elettorale di Jole Santelli e di Forza Italia. Finisce sul molo di Bagnara Calabra, bellissima e ridente cittadina della costa tirrenica. Famosa per il suo pesce spada. La scena è da incorniciare. Lui circondato da indigene “bagnarote” che non fanno altro che lamentarsi in dialetto. Salvini è attonito e fa fatica a comprendere. Annuisce. In silenzio. Pensa: “Ma dove sono capitato?”

GIORGIA MELONI vs NICOLA ZINGARETTI

Botta e risposta a colpi di uccelli. Quelli di twitter, si intende. Al centro l’odio. Qualcuno è ancora convinto che in Italia ci sia una deriva pericolosa. Ma è solo un modo per poter attaccare Salvini e la destra. Zinga accusa la Meloni: "In Italia non c'è un problema di odio? Cara Meloni vai a dirlo a chi è sopravvissuto ad Auschwitz e ora deve girare con la scorta o a chi ha paura di esprimere le proprie idee o di essere se stesso. Il silenzio è complicità". Lei non tarda a rispondere: "Governate con odiatori seriali 5 Stelle, tacete sulle violenze dei centri sociali, andate a braccetto con le sardine (il cui odio organizzato puoi leggere sui social) e con chi organizza convegni giustificazionisti sulle foibe e vorreste dare lezioni? Non ne avete la statura". Che detto da Giorgia… La donna, la mamma, la cristiana.

PAPA FRANCESCO

Per fortuna c’è il Santo Padre a dare un esempio. Si è ravveduto. Pentito di aver schiaffeggiato la fedele orientale. Lui ha vinto le paure e, affidandosi al buon Padre, ha deciso di incontrarla. Senza mascherina. Cosa le avrà detto? “Ma quando ti ho schiaffeggiato avevi la febbre?”

CORONAVIRUS

Ma la prescrizione non fa paura tanto quanto Pierpaolo Sileri. Chi è? Il viceministro della salute. Partito per la Cina è andato a recuperare gli italiani a Wuhan. È stato a stretto contatto con i nostri connazionali ora in quarantena alla Cecchignola. Tra questi anche un uomo positivo al coronavirus. Tra i palazzi serpeggia la paura.

Sileri ha partecipato ai CDM, stretto mani e visitato decine di studi televisivi. C’è il rischio che infetti il Governo? Sarebbe un’occasione per mandare tutti in quarantena e, finalmente, far andare bene le cose. Lo dico solo per il bene del Paese.

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