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Altro naufragio in Tunisia. Affonda barcone, 35 morti

In salvo solo in 14. La Guardia costiera di Tunisi ha bloccato altre cinque partenze la stessa notte

Altro naufragio in Tunisia. Affonda barcone, 35 morti

Nuovo naufragio al largo della Tunisia con 35 migranti che hanno perso la vita. Grazie ad una breve finestra di tempo decente, fino a domenica, riprendono gli sbarchi a Lampedusa oltre ai migranti soccorsi dalla Guardia costiera e da una barca a vela dei talebani dell'accoglienza tedeschi.

Il sito afroplanete.com ha rivelato che il 7 aprile sono annegati 35 migranti partiti dalla Tunisia. Le imbarcazioni, probabilmente in lamiere di ferro altamente instabili e pericolose, erano due e trasportavano 49 persone. Almeno una è affondata «a causa delle onde alte sul mare mosso». Si sarebbero salvati solo 14 e gli altri sono scomparsi fra i flutti. «Mediterranea saving humans», la costola italiana dei talebani dell'accoglienza, ha subito colto la palla al balzo ribadendo che «per evitare il ripetersi di queste tragedie bisogna subito aprire canali sicuri per le persone in fuga dalla Tunisia di Saied». Il riferimento è al presidente tunisino finito nel mirino per i suoi metodi spicci nella gestione del potere, che verrà utilizzato come pretesto per trasformare il suo Paese in un altro porto non sicuro, come la Libia, dove non si possono mandare indietro i migranti illegali.

La Guardia costiera tunisina ha bloccato, nella notte del naufragio, cinque partenze, intercettando 231 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo delle proprie acque territoriali. Lo ha reso noto il portavoce della Guardia nazionale precisando che 172 dei migranti soccorsi sono originari di vari paesi dell'Africa subsahariana e 59 risultano tunisini. Nei primi tre mesi dell'anno sono stati fermati e riportati a terra 14.406 migranti, cinque volte in più rispetto allo stesso periodo del 2022. In pratica le autorità hanno sventato «501 operazioni clandestine di attraversamento delle frontiere marittime» si legge sulla pagina Facebook della Guardia nazionale di Tunisi. Ben 13.138 migranti arrivano dall'Africa sub sahariana. La stragrande maggioranza (13.259) è partita dalle zone di Sfax, seconda città della Tunisia, e Mahdia, sulla costa centro-orientale del Paese.

Non è un caso che in Italia sono già arrivati fino al 7 aprile 28.285 persone. E nel mese e di marzo, con la primavera, si è registrato il boom di 13.216 sbarchi, quasi dieci volte tanto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ieri a Lampedusa sono arrivati in poche ore, dopo un periodo di calma, 134 migranti della Tunisia, Camerun, Costa d'Avorio, Guinea e Mali provenienti da Sfax. A seconda della nazionalità hanno pagato dai 600 ai 900 euro in dinari tunisini. Il giorno prima erano sbarcati altri 84 migranti compresi dei siriani.

Al largo della Libia la barca a vela Nadir della Ong tedesca Resqship sta assistendo un natante di migranti anche se non ha alcuna certificazione per il soccorso e non è adatta a imbarcare persone in difficoltà. La Guardia costiera sta intervenendo su altri due eventi.

Però i talebani dell'accoglienza segnalano, come provocatorie vedette del mare, «un disagio dopo l'altro con il numero di imbarcazioni in difficoltà che sta aumentando più velocemente di quante ne possano salvare».

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