Guerra in Ucraina

Altro orrore: segni di tortura sui cadaveri in città liberate

Fuggono con ogni mezzo possibile abbandonando quasi tutte le dotazioni a disposizione, dai carri armati ai fucili

Altro orrore: segni di tortura sui cadaveri in città liberate

Fuggono con ogni mezzo possibile abbandonando quasi tutte le dotazioni a disposizione, dai carri armati ai fucili. Ma quello che l'esercito russo si lascia alle spalle dai territori ucraini occupati è un insieme di devastazione. Dal ritiro delle truppe riconquistate dagli ucraini, emergono ritrovamenti da far tremare i polsi.

Oltre agli edifici distrutti, alle famiglie senza più una casa e alla scia di sangue, anche episodi di tortura e sevizie ai danni dei civili. Quattro corpi di civili con evidenti «segni di tortura» sono stati trovati in un paese riconquistato nella parte orientale dell'Ucraina dalle forze armate di Kiev dopo l'occupazione russa. Lo hanno denunciato le autorità ucraine, raccontando di una vera e propria camera degli orrori in cui terribili maltrattamenti fisici precedevano le uccisioni. L'ufficio del procuratore regionale ha dichiarato che dopo la riconquista del villaggio di Zaliznychne, i residenti hanno riferito che le truppe russe avevano ucciso gli abitanti del villaggio. «L'11 settembre, le forze dell'ordine hanno scoperto quattro corpi. Tutti mostrano segni di tortura», hanno dichiarato i pubblici ministeri sui social media. «Tre di loro sono stati sepolti vicino a case private, il quarto è stato trovato sul territorio della fabbrica di asfalto», hanno riferito i magistrati su Facebook. Secondo le indagini preliminari, i civili sono stati uccisi dalle truppe russe quando hanno occupato il villaggio. I procuratori hanno detto che i corpi sono stati consegnati alle autorità competenti per l'esame forense e che è stata avviata un'indagine «sulla presunta violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, combinata con l'omicidio intenzionale». E stando alle testimonianze non sarebbero gli unici abusi compiuti dai soldati russi.

I fatti fanno paura, così come alcuni numeri. A Izyum per esempio, il principale dei centri riconquistati dalle forze ucraine nella regione orientale di Kharkiv, sarebbero stati uccisi almeno mille abitanti e l'80% degli edifici è stato distrutto. A cauaa dell'occupazione russa, danneggiato anche il sistema di riscaldamento della città. Il tragico bilancio è stato fatto di un consigliere comunale, Maksym Strelnikov, che ha raccontato la situazione alla Cnn.

«Le informazioni sulle vittime dell'occupazione devono essere chiarite, perché gli invasori hanno cercato di nascondere i loro crimini», ha aggiunto Strelnikov a dimostrazione di crimini che vanno anche oltre la tragedia e la devastazione tipici di una guerra.

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