Il clima che si respira nel centrodestra non è certo dei migliori, con la foto di Bologna che è servita più a buttare sotto il tappeto le incomprensioni tra i diversi leader che a rilanciare un nuovo spirito di coalizione. Eppure anche per Matteo Renzi le cose non vanno troppo bene, con il caso De Luca che esplode in Campania proprio quando il premier era riuscito a scavallare l'affaire Roma con le dimissioni obbligate di Ignazio Marino. Insomma, se Atene piange Sparta non ride. Anzi.Ed è forse per questa ragione, per un concatenarsi di eventi che solo qualche mese fa in pochi avrebbero potuto prevedere, che la partita delle prossime amministrative diventa sempre più decisiva. Per quanto Renzi stia tentando di depoliticizzarla, infatti, non c'è dubbio che un presidente del Consiglio che non ha dalla sua un'investitura popolare non potrà non fare i conti con un voto che coinvolge le principali città del Pese: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Cagliari. Se il centrosinistra - che le governa tutte - dovesse perdere in tre o quattro piazze non è affatto escluso che il contraccolpo arrivi fino a Palazzo Chigi. È per questa ragione che la tornata elettorale della primavera del 2016 potrebbe diventare un passaggio chiave per la coalizione di centrodestra. È vero che la storia non sempre si ripete e forse il paragone non è necessariamente azzeccato, ma il passaggio potrebbe per molti versi essere simile a quello delle amministrative del 1993. Fu infatti dalla sconfitta di Gianfranco Fini a Roma (contro Francesco Rutelli) e dalla vittoria di Marco Formentini a Milano (contro Nando Dalla Chiesa) che nacque quella che per circa un ventennio sarebbe stata la coalizione di centrodestra.L'occasione, insomma, è evidentemente ghiotta. Certamente la migliore degli ultimi anni per invertire un trend che è unidirezionale da quando esattamente quattro anni fa - era il 12 novembre 2011 - Silvio Berlusconi lasciò Palazzo Chigi. Tutto dipenderà da come il centrodestra preparerà la partita.
Anche se per ora l'approccio pare tentennante e confuso, visto che ancora non c'è una candidatura su Milano (dove il Pd ha di fatto già chiuso su Giuseppe Sala) mentre su Roma è in corso un braccio di ferro su Alfio Marchini (che al momento non ha la bendizione di Giorgia Meloni). Il modo migliore per disperdere il vantaggio accumulato grazie a Marino e De Luca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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