Ok, per le manifestazioni e scioperi e indignazioni e proteste e sdilinquimenti legittimissimi per Gaza, e le vittime civili ormai considerate non più danno collaterale ma carne da macello consustanziata agli obiettivi, come ha ricordato Mattarella. Ho una sola domanda per coloro che si definiscono "pacifisti", i quali, la maggior parte, viene da una cultura della Resistenza, della lotta all'oppressione dittatoriale. A parte che anche sulla Resistenza andrebbero fatti dei distinguo storici (già fatti dagli storici) tra chi voleva liberare l'Italia dal fascismo e tra chi voleva farla passare sotto un'altra dittatura, quella comunista. Ma lasciamo stare questo, il punto è un altro: tutta l'ammucchiata del campo largo, troppo largo, talmente largo che si scannano fra loro su tutto e il contrario di tutto e di niente, e dunque Pd, Cinque Stelle e Conte del Grillo (che non c'è più, c'è, non c'è, che fa?) e Avs e Anpi e sindacati vari, cosa organizzano, cosa combinano, cosa pensano della strage di civili ogni giorno perpetrata da Putin? Il riarmo? Loro stessi dovrebbero essere a favore: il mio amico Guido Crosetto, Ministro della Difesa, mi dice: "Il concetto di riarmo come difesa europea ho cercato più volte di spiegarlo ma è molto difficile".
Allora a me le manifestazioni per Gaza vanno benissimo, anche perché lì è complicato, non si può pensare di riarmare Hamas, invece armare l'Ucraina non significa armare dei terroristi, significa aiutare una popolazione a difendersi da un'invasione illegittima, figlia di quella che era la vecchia e non certo rimpianta da nessuno Unione Sovietica, della quale Putin è l'erede. L'Ue è debole, perché è divisa e in fondo è sempre stata unita per il Patto Atlantico, risultato dell'ultima terrificante guerra mondiale. Non vogliamo che ce ne sia un'altra, e proprio per questo quello che dobbiamo fornire all'Ucraina è una difesa, concreta, e quindi anche militare. Siamo tutti, almeno noi esseri senzienti occidentali, contro la guerra. Ma essere contro la guerra e pensare che bastino le bandiere, e oltretutto non sventolare neppure le bandiere ucraine, perché viste come complici dell'Occidente, è solo il retaggio incoerente di una Resistenza vista solo come opposizione all'Occidente capitalista e democratico.
La libertà dell'Ucraina è la nostra libertà, i combattenti ucraini sono quelli che erano i partigiani di ieri. Una protesta pubblica contro Putin ci starebbe bene, e vi dico una cosa, una ribellione di sinistra contro l'aggressione russa. Mi piacerebbe in ogni modo, in questo caso anche uno sciopero di venerdì.