Anche la Lega al corteo per il dissidente

Lo scontro su X con Calenda: "Noi pro-Putin? Quereliamo". E la fiaccolata diventa bipartisan

Anche la Lega al corteo per il dissidente
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La morte di Alexei Navalny riapre la polemica sulla Lega «filorussa». Il partito di Salvini è tornato sotto tiro dopo le parole del numero due Andrea Crippa sulle responsabilità della morte del dissidente («prematuro e inopportuno» accusare Vladimir Putin, ha detto il deputato e vicesegretario). Una prudenza che a sinistra è stata subito letta come una difesa del regime di Mosca da parte della Lega e la «prova» dei legami tra via Bellerio e Cremlino.

Dopo Pd e Iv, è partito alla carica anche Carlo Calenda, leader di Azione, che prima ha scazzottato su X con la Lega e poi ha provato a mettere in difficoltà Salvini chiamando tutte le «forze politiche europeiste e democratiche» ad una manifestazione a Roma, lunedì, in ricordo del dissidente russo. Alla proposta, una fiaccolata al Campidoglio domani sera, hanno subito aderito i partiti di opposizione, dal Pd (Schlein: «Noi ci siamo»), a Iv, Verdi e Più Europa. Poi però sono arrivate le adesioni di Fi e Fdi, con l'annuncio della presenza di una loro delegazione. A quel punto mancavano giusto la Lega oltre ai grillini, un'assenza che avrebbe alimentato le accuse di filo-putinismo per i leghisti.

La trappola però è stata sventata, con la conferma a stretto giro del partito di Salvini (e dei 5s): «La Lega manderà una delegazione alla manifestazione organizzata in onore di Alexei Navalny a Roma». Polemica chiusa? Macchè. Sui social si è consumato lo stesso un incontro di boxe con il leader di Azione. Calenda ha attaccato frontalmente Salvini perchè «non ha ritenuto di dire una parola sull'assassinio di Navalny» e pertanto, ne deduce, «il legame con Putin e il suo partito rimane forte». Addebito pensante a cui la Lega risponde con l'annuncio di un'azione legale: «Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio (venerdì, ndr) e si parla di scomparsa sconcertante su cui fare piena luce. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela». Risposta a cui il leader di Azione risponde a sua volta, come d'abitudine nei suoi frequenti duelli social: «Sì, però Matteo Salvini querelami sul serio, non come Landini che lo minaccia e basta. Così facciamo un bel confronto sui legami tra Lega e Putin. Ti aspetto».

E poi ancora, in radio, si è scagliato contro i «putininai d'Italia», tra cui i leghisti ovviamente: «Un tale Crippa della Lega ieri ha detto: non sappiamo ancora chi sia stato. Ma chi vuoi sia stato, Gamba di Legno?».

Dalla Lega fanno notare che al Parlamento europeo nel 2021 il partito di Salvini fu tra i firmatari della risoluzione che chiedeva sanzioni per Putin e gli oligarchi vicini a lui per l'arresto di Navalny. E che in quella occasione il capogruppo leghista in Europa, Marco Zanni, in plenaria definì «inaccettabile» la vicenda Navalny, perchè «il rispetto dei diritti civili, umani e politici» deve avere la priorità e quindi «bene ha fatto la comunità internazionale a condannare quanto accaduto», disse allora l'eurodeputato leghista e già responsabile Esteri del partito.

Dalla Lega è arrivata anche la solidarietà alla deputata Pd Lia Quartapelle, attaccata dall'ambasciata russa in Italia.

«L'Italia è un Paese libero dove un rappresentante del popolo ha il diritto e il dovere di esercitare le proprie funzioni. Nessuno tocchi la nostra democrazia» scrivono dalla Lega. Solidarietà alla deputata dem anche da Lorenzo Fontana, presidente della Camera, ma anche leghista.

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