
Ancora 40 gradi, ancora 48 ore di pazienza. Poi potrebbe piovere. E andare meglio, sperando in un contrappasso di precipitazioni non violente, come purtroppo è già accaduto, a inizio settimana, a Bardonecchia e in altre zone del Nord Ovest. Il grande caldo del 2025, con temperature di 6-8 gradi superiori alla media stagionale, ha spazzato via ogni record. Polverizzate le colonnine di mercurio e le loro impennate del 2003, oggi dovrebbe essere al contempo il giorno peggiore e il capolinea della morsa rovente di questo anticiclone africano cui i meteorologi non sono nemmeno riusciti a dare un nome, tanta è la veemenza. Se l'aria è irrespirabile anche in tutta Europa, con la Grecia a pagare un prezzo già altissimo con la solita ronda di incendi ed evacuazioni di migliaia di persone sull'isola di Creta, in Italia sono 20 le città da bollino rosso. Si prevede, in particolare, allerta 3 e oltre 38 gradi, ad Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Domani dall'elenco potrebbero uscire Brescia, Milano, Torino, Venezia e Verona. Ma poco cambia perché a spaventare sono non solo le temperature effettive, ma i celsius percepiti che si attestano anche sui 47,5 gradi.
Così ieri ha cominciato a sciogliersi parte del manto autostradale della A4 Venezia-Milano all'innesto con la A22 del Brennero: i caselli di Verona Sud e Verona Est sono rimasti chiusi così come una delle due corsie verso il confine a causa del cedimento dell'asfalto.
Così ieri, alla reggia di Caserta, dalle 13, un blackout ha oscurato, fino a buona parte della serata, tutta la bellezza della reggia e procurato la chiusura degli uffici comunali nella zona di piazza Vanvitelli e corso Trieste.
"Da domenica infiltrazioni di aria fresca in quota innescheranno temporali pomeridiani su Alpi, Appennino e zone interne delle isole maggiori. L'alta pressione si ritirerà progressivamente verso l'Atlantico, mentre una perturbazione nella prima parte della prossima settimana dovrebbe interessare il Centro-Nord con temporali e rovesci sparsi, con il Sud a restare ai margini del fenomeno", queste le previsioni degli esperti. Tradotto significa che un calo termico generalizzato che riporti le temperature in media è ormai alle porte, ma questa ondata di calore ha messo in crisi anche il tessuto sociale del Belpaese e non solo le notti, il sonno e la salute degli italiani. Molte città hanno provato ad arrangiarsi con la creazione di "rifugi climatici", nome ricco di speranza per definire delle isole urbane se non proprio di frescura, almeno di caldo "calmierato", aprendo giardini, biblioteche e portando letteralmente nelle piazze, come a Bologna, nuovi alberi in vaso per aumentare le zone d'ombra.
L'ombra e il gelo, però, sono semmai calati sulle inadeguate o incomplete misure prese a livello nazionale sia nel settore pubblico, sia in quello privato. Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ha firmato due giorni fa, insieme alle associazioni di categoria, un protocollo con una serie di misure per proteggere i lavoratori più esposti alle alte temperature e garantire, al contempo, la continuità delle produzioni. Per la prima volta l'accordo sulla cassa integrazione si allarga anche ai lavoratori agricoli stagionali. Dal 2017 l'Inps prevede che alcune categorie di lavoratori possano richiedere la cassa integrazione quando le temperature risultino superiori a 35°, includendo, però, nella valutazione anche la temperatura percepita, "ben più elevata di quella reale per via di vari fattori come l'umidità e l'equipaggiamento del lavoratore stesso", spiegano da Inps.
Per un passo avanti contro il caldo se ne registra uno indietro contro il buonsenso. Glovo e Deliveroo, leader fra le piattaforme di delivery, hanno sospeso temporaneamente il piano di misure anti caldo che aveva suscitato non poche polemiche al suo debutto qualche giorno fa.
I bonus introdotti per i rider, infatti, variavano a secondo della temperatura, con incentivi di pochi centesimi alla pedalata. Una misura ritenute inadeguata e che sarà ridiscussa nei prossimi giorni, quando si spera la pioggia abbia già lavato via il grosso dei problemi.