Ancora raid sulla Striscia, almeno 56 morti. Hamas e il video dell'ostaggio: "Non tornerà"

Bombe senza sosta e inviti a evacuare. Gli estremisti mostrano la foto di un rapito, l'Idf recupera il corpo del thailandese ucciso

Ancora raid sulla Striscia, almeno 56 morti. Hamas e il video dell'ostaggio: "Non tornerà"
00:00 00:00

Le forze israeliane recuperano il corpo dell'ostaggio thailandese Pinta Nattapong in un'operazione speciale dell'Idf e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza, mentre continua ancora senza sosta l'offensiva. Nattapong era stato rapito da Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. L'uomo è stato assassinato mentre era prigioniero delle Brigate Mujahideen, responsabili anche del sequestro e dell'omicidio di Shiri Bibas e dei suoi due figli piccoli dai capelli rossi, Ariel e Kfir. Secondo il ministro della Difesa Israel Katz, il corpo di Nattapong era a Rafah. Il ritrovamento è stato possibile grazie alle informazioni ottenute durante un interrogatorio dello Shin Bet a un palestinese detenuto a Gaza.

Prosegue intanto il bagno di sangue nella Striscia. Almeno 56 persone sono state uccise negli attacchi israeliani dall'alba di ieri, secondo la protezione civile di Gaza. Il dato include 16 morti in un singolo raid lanciato contro Gaza City, nel quartiere di Sabra. Almeno sei delle vittime di questo bombardamento erano bambini e più di 50 persone sono rimaste ferite a causa dell'impatto di due missili sulla zona. Mentre si ritiene che circa 85 corpi siano ancora intrappolati sotto le macerie. «Un vero e proprio massacro», ha sottolineato la protezione civile di Gaza. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha invece avvertito che l'ostaggio israeliano Matan Zangauker è detenuto in una località assediata dall'esercito di Tel Aviv nella Striscia. Obeida ha precisato che se Zangauker venisse ucciso durante un tentativo di liberarlo, le forze dello Stato ebraico ne sarebbero ritenute responsabili. In serata Hamas ha pubblicato una sua foto, su un fianco, con sullo sfondo si vede una sacca per flebo minacciando: «Non tornerà vivo».

Il conflitto, dunque, va avanti duro e implacabile. Il portavoce arabo di Tsahal, Avichay Adraee, ha annunciato che tutti i residenti del quartiere di Abd al-Rahman, nella parte nord-occidentale di Gaza City, e del quartiere di al-Nahda, nel campo profughi di Jabalia, devono «evacuare immediatamente verso Sud». Venerdì, nel primo giorno della festività musulmana di Eid al-Adha, Israele aveva già emesso simili ordini per il Nord della Striscia. Tel Aviv però ieri ha anche ammesso di aver sostenuto e armato un clan palestinese che si oppone ad Hamas a Gaza, sostenendo che ciò serve ai loro «obiettivi di guerra» e «salva la vita dei soldati».

Una fonte della sicurezza dello Stato ebraico ha rivelato invece al portale israeliano Walla: «Hamas attualmente detiene 20 ostaggi vivi e 33 morti, di altri due non si conosce la sorte». In questa situazione di caos e incertezza le forze israeliane credono anche di aver finalmente trovato il corpo del leader di Hamas Mohammed Sinwar ucciso a Gaza lo scorso mese.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica