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Ecco come funzionano le polizze assicurative sulla vita

In base al funzionamento delle polizze vita il sindaco Virginia Raggi poteva non essere a conoscenza delle scelte di Salvatore Romeo

Ecco come funzionano le polizze assicurative sulla vita

La nuova bufera che si è abbattuta sul sindaco di Roma, Virginia Raggi, a cui l'ex capo della segreteria politica, Salvatore Romeo, avrebbe intestato due polizze assicurative sulla vita, una da 30mila euro stipulata a gennaio 2016 e senza scadenza, mentre l'altra di 3mila euro con scadenza nel 2019, fanno emergere degli interrogativi sul funzionamento di questi strumenti assicurativi.

Le polizze vita possono prevedere prestazioni sia in caso di morte dell'assicurato sia in caso di sopravvivenza a una data prestabilita. In tutti i tipi di contratto, spiegano dall'Ania, il beneficiario può non essere a conoscenza della polizza poiché non c'è obbligo di comunicazione al momento della sottoscrizione del contratto ma solo al momento della prestazione.

Polizze temporanee caso morte

Sono contratti che hanno una scadenza e nell'arco della durata della polizza se si verifica il decesso dell'assicurato la compagnia pagherà la prestazione al beneficiario. Quest'ultimo, se non già informato, ne viene a conoscenza al momento della prestazione.

Contratti misti

Si tratta di polizze che prevedono prestazioni sia in caso di vita che di morte. Se l'assicurato è in vita alla scadenza prestabilita, la compagnia paga al beneficiario, che può coincidere con lo stesso titolare del contratto o con l'assicurato, la prestazione prevista, ossia il capitale maturato o una rendita vitalizia. Se l'assicurato muore prima della scadenza, il capitale maturato fino a quel momento viene erogato al beneficiario designato, per esempio gli eredi del contraente. Questo strumento viene sottoscritto come forma di risparmio. La durata della polizza è a discrezione del cliente.

Assicurazioni a vita intera

Il contratto, che prevede prestazioni solo in caso di morte, non ha durata temporale ma continua a rimanere in vigore fino a quando l'assicurato muore. La prestazione rivalutata viene quindi erogata nel momento in cui si verifica il decesso dell'assicurato e anche in questo caso il beneficiario potrebbe non essere a conoscenza del contratto. Il caso più frequente è che i beneficiari designati in caso di morte siano gli eredi legittimi. Nei rari casi in cui le prestazioni non siano riscosse, è previsto che dopo dieci anni le somme siano automaticamente devolute a un apposito fondo pubblico per la tutela delle vittime dei crack finanziari. Nel caso dei contratti misti e delle assicurazioni a vita intera, spiegano all'Ania, il contraente ha la facoltà di chiudere il contratto prima della scadenza riscattando la prestazione maturata.

Diverso è poi il caso delle rendite vitalizie in cui il beneficiario percepisce nel tempo la prestazione finchè l'assicurato è in vita.

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