A Mosca per incontrare Vladimir Putin, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha raccontato di aver ringraziato il presidente russo per aver deciso di stazionare le armi nucleari tattiche russe in Bielorussia. «Quando la conversazione ha toccato il tema delle armi nucleari, che francamente non ho sentito bene a causa dell'acustica, Putin mi ha detto che era stata presa la decisione di stazionare armi nucleari tattiche in Bielorussia. Ho risposto grazie», ha dichiarato Lukashenko in un'intervista rilasciata alla radiotelevisione di Stato russa Vgtrk, un estratto della quale il giornalista Pavel Zarubin ha pubblicato sul suo canale Telegram.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il suo omologo bielorusso Viktor Khrenin hanno firmato ieri a Minsk i documenti che regolano lo stoccaggio delle armi nucleari russe non strategiche in un deposito speciale in Bielorussia. E Lukashenko ha confermato: «Putin mi ha informato che oggi ha firmato un decreto sulle nostre azioni per portare armi nucleari in Bielorussia».
Il dittatore bielorusso si è anche detto pronto a una possibile invasione del suo Paese e si è detto a conoscenza delle voci di una possibile «rivolta» contro di lui. «Lo sappiamo da molto tempo e ci stiamo preparando», ha detto replicando al vice ministro polacco della Difesa, generale Waldemar Skrzypczak, il quale ieri ha dichiarato che vi è la possibilità di una sommossa imminente in Bielorussia, auspicando che la Polonia appoggi «queste unità, che porteranno avanti operazioni contro Lukashenko». «In realtà sappiamo chi sono, sappiamo dove sono e conosciamo i loro nomi. Siamo preparati.
Fateli entrare», ha messo in guardia il leader bielorusso, citato dall'agenzia di stampa Belta.Lukashenko era stato a Mosca l'ultima volta il 9 maggio scorso per presenziare alla parata sulla Piazza Rossa per l'anniversario della vittoria dell'Urss sul nazismo nella Seconda guerra mondiale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.