Arriva il conto ai pro Pal: arresti per il caos di Torino

La Procura indaga 47 persone per le manifestazioni dei mesi scorsi. Animate dai centri sociali, sono finite con scontri e fantocci bruciati

Arriva il conto ai pro Pal: arresti per il caos di Torino
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Manifestazioni pro Pal nel mirino della Procura di Torino, che ha disposto quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre arresti domiciliari e una decina di misure restrittive, quali divieti di dimora o obbligo di firma, per un totale di 47 indagati.

Tutti, a vario titolo, avrebbero partecipato a manifestazioni tenutesi tra il 2023 e il 2024, due delle quali organizzate dai comitati "Pro Palestina".

Dietro alle innumerevoli proteste violente e agli scontri con le forze dell'ordine c'erano, secondo gli inquirenti, sempre loro: "Giovani antagonisti vicini ai collettivi di sinistra e al centro sociale Askatasuna di Torino", centro nevralgico dei No Tav. A questi si sarebbero aggiunti i giovani che, viso coperto e pietre in mano, sventolavano la bandiera della Palestina.

L'inchiesta si è conclusa a dicembre dello scorso anno, e si basa su un fascicolo di 250 pagine realizzato dalla Digos. Alcuni degli indagati sarebbero già coinvolti in altre questioni giudiziarie, come l'inchiesta sull'assalto alle caserme in nome di Ramy Elgaml, il ragazzo egiziano morto in seguito ad un incidente dopo non essersi fermato allo stop dei carabinieri. La procura ipotizza cinque reati: resistenza aggravata, oltraggio, violenza privata aggravata, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. Tra gli episodi passati sotto la lente della Digos, quelli del 2 e 3 ottobre di due anni fa, in occasione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome svoltosi a Torino.

Durante la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si erano svolti due cortei non autorizzati. Più volte i manifestanti cercarono di sfondare gli sbarramenti intorno all'area interessata dalla kermesse, aggredendo le forze dell'ordine con spinte e calci, lanciando oggetti, inveendo e sputando, nonché usando aste di bandiera come armi.

Il 17 novembre, durante un corteo contro la riforma scolastica Valditara, i manifestanti si erano scontrati con il personale del Reparto mobile che tentava di far seguire il percorso stabilito. Il 5 dicembre 2023 - in occasione di un volantinaggio organizzato dal Fuan presso il campus universitario Einaudi - un centinaio di studenti dei collettivi di sinistra avevano impedito ai rappresentanti del Fuan di accedere all'ateneo, rendendo necessario l'intervento della forza pubblica.

Durante i tafferugli i ragazzi del collettivo aggredirono gli agenti, ferendone dieci. Il 13 febbraio 2024 durante una manifestazione pro Palestina organizzata presso la sede Rai di via Verdi, i manifestanti a più riprese tentarono di sfondare gli sbarramenti delle forze dell'ordine, con lancio di oggetti, spinte, calci, sputi e colpi di bastone.

Il bilancio fu di sette agenti feriti e diversi mezzi di servizio danneggiati. Gli antagonisti entrarono poi nel McDonald's di via Sant'Ottavio, imbrattandolo e causando danni per circa 10mila euro. Il 29 aprile 2024 in occasione del G7 Clima, Energia e Ambiente a Venaria, il corteo di protesta non autorizzato per le vie di Torino finì in guerriglia urbana.

Dalle indagini pare chiaro che i

tra i manifestanti "sempre più giovani e sempre più violenti", vi sia una "commistione tra centri sociali, collettivi studenteschi di sinistra e Pro Pal", pronti a scendere in piazza con violenza, al di là della protesta.

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