Arriva il sì di Forza Italia: "Ma devono vergognarsi"

Meloni: hanno imitato la sinistra. Renzi: noi tutelammo i correntisti con gli stessi strumenti

Arriva il sì di Forza Italia: "Ma devono vergognarsi"

Roma - Non gettano soldi falsi in Senato, come fecero i grillini a luglio 2017 contro il decreto Salvabanche del governo Gentiloni, ma come loro gridano «Vergogna!». Il salvataggio di Carige per Forza Italia è l'ultima giravolta dei gialloverdi, e soprattutto i grillini vengono definiti «incoerenti e opportunisti».

Il partito di Silvio Berlusconi approva l'intervento appena varato dal governo Conte per salvare l'istituto genovese dal fallimento, ma accusa di «doppia morale» chi parlò delle banche come di «nemici del popolo», che lo Stato non doveva aiutare. «Il decreto Carige va bene - dice il responsabile economico degli azzurri, Renato Brunetta - ma mentre una forza seria e responsabile come Fi può dirlo a testa alta, il M5s e la Lega dovrebbero solo vergognarsi e chiedere scusa per aver definito un regalo alle banche il decreto Salvarisparmio del dicembre 2016».

La capogruppo dei senatori azzurri, Anna Maria Bernini, assicura che il decreto sarà valutato «senza pregiudizi perché le banche sono vitali per l'economia», ma sottolinea che questo governo «del cambiamento» approva provvedimenti in favore degli istituti di credito «del tutto simili a quelli dei governi precedenti». Insomma, nota l'azzurro Alessandro Cattaneo, si è fatta in passato «molta demagogia sui salvataggi bancari necessari per tutelare i correntisti italiani».

L'attacco durissimo è anche del Pd. Matteo Renzi ricorda le polemiche su Etruria, Ferrara, Chieti, Siena, Marche, banche venete e rivendica: «Noi in quel caso abbiamo salvato i correntisti con gli stessi strumenti che oggi usano loro». L'interrogazione parlamentare di 25 senatori dem solleva la questione del conflitto di interessi di Giuseppe Conte, per il ruolo di primo piano del suo maestro Guido Alpa in Carige e perché lo stesso premier è stato consulente e legale di Raffaele Mincione, socio della banca. Piero Fassino insiste: «Se le banche in crisi le salvano Renzi e Gentiloni, li si aggredisce come amici dei banchieri e se lo fa il governo Conte è una nobile azione. Chiedere scusa no?». Scrive su Twitter Nicola Zingaretti: «Tana per Di Maio e Salvini. Ragazzi, ammettetelo e non vi innervosite: anche sulle banche per mesi avete fatto demagogia e detto balle su balle a ripetizione».

Critica è la leader di Fdi, Giorgia Meloni: «Un'altra banca salvata con

i soldi dei contribuenti, come aveva fatto più volte la sinistra. Non può essere questa la soluzione».

Mentre Nicola Fratoianni di Leu approva l'intervento e chiede «che il controllo della banca resti in mano al pubblico».

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