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Atreju, Concia fa rosse le femministe

L'ex deputata Pd parla di donne e pensiero "woke": "Meloni? Per me un modello"

Atreju, Concia fa rosse le femministe
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"Elly Schlein ha sbagliato, avrebbe fatto bene a venire. Atreju è un evento molto carino e tutti sono stati molto affettuosi". L'ex deputata dem Anna Paola Concia, al termine del dibattito sul femminismo, non ha esitato a "tirar le orecchie" alla segretaria del Partito democratico per aver disertato la kermesse politica dei meloniani.

Nel corso del pomeriggio, la deputata Grazia Di Maggio e il senatore Etel Sigismondi, conduttori de "L'Italia chiamò", la radio dei gruppi parlamentari di FdI, hanno lanciato l'appello "Elly? Chi l'ha vista", "un modo ironico - fanno sapere da Fratelli d'Italia- per replicare al rifiuto della leader Pd".

E proprio la Schlein è la convitata di pietra del primo panel di Atreju in cui Concia, autrice del libro Quel che resta del femminismo si è confrontata con l'ex deputata leghista Barbara Saltamartini, autrice del libro Belle ciao! Come Giorgia Meloni e la destra hanno mandato in tilt il femminismo. Concia, nel suo intervento, ha ricordato la vittoria di Giorgia Meloni che "ha avuto il coraggio di scalare il potere e di diventare la prima presidente donna del Consiglio". E ha aggiunto: "Quando è successo ero felice perché una donna aveva rotto il vetro di cristallo. L'ho detto già tre anni fa". Secondo Concia, "che Elly Schlein sia diventata la prima segretaria del Pd non è un fatto slegato". Insomma, l'arrivo di Meloni a Palazzo Chigi "ha fatto bene anche alla sinistra". In quel momento, infatti, il Pd ha avuto l'esigenza di contrapporre a una donna un'altra donna altrettanto giovane. Concia non ha dubbi: "Schlein è una tosta, vuole arrivare al suo obiettivo, che guardasse un po' a come fa Meloni, e non lo dico negativamente". Per l'ex parlamentare dem, "Meloni può essere di monito alle donne di sinistra". Anche Saltamartini ne è convinta: "Se non ci fosse stata Meloni presidente del Consiglio la sinistra avrebbe continuato a cooptare donne nei ruoli di partito ma a lasciarle lì perché erano guidate". L'ex parlamentare di centrodestra, poi, ha reso merito al governo Meloni di aver reso la gpa un "reato universale" e ha attaccato il neo-femminismo, l'uso imposto della schwa e la cultura woke. Su quest'ultimo punto anche la posizione della Concia è stata nettissima: "Il woke ha cancellato le donne". Non è mancata una battuta sul consenso volontario e libero. "Quando Meloni e Schlein hanno annunciato l'accordo sono stata molto felice", ha premesso Concia che, poi, ha precisato: "Ho letto il testo.

Dei problemi ci sono". E, infine, un invito a mantenere vivo il dialogo: "Ora non fate questo spettacolo che vi insultate a vicenda. Ora ha concluso Concia - non si può tornare indietro, mi voglio fidare della Bongiorno".

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