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Attacco a Kabul. Sei le vittime, due sono russi. L'Isis rivendica

L'Isis ha rivendicato l'attentato suicida contro l'ambasciata russa a Kabul nella quale 6 persone, tra cui due dipendenti russi, sono rimaste uccise

Attacco a Kabul. Sei le vittime, due sono russi. L'Isis rivendica

L'Isis ha rivendicato l'attentato suicida contro l'ambasciata russa a Kabul nella quale 6 persone, tra cui due dipendenti russi, sono rimaste uccise. L'attentatore suicida si è presentato davanti all'entrata della sezione consolare dove i cittadini afghani erano in attesa per ricevere il visto per la Russia, ma è stato individuato e ucciso dalle guardie prima di arrivare all'obiettivo. Gli spari hanno comunque provocato l'esplosione uccidendo 6 persone: 2 dipendenti della missione diplomatica e 4 cittadini afghani. Diverse altre sono rimaste ferite. L'esplosione è avvenuta nel momento in cui un diplomatico russo era uscito per annunciare i nomi dei richiedenti il visto. Come per altri recenti attacchi, soprattutto contro le moschee, che hanno scosso il Paese, la sicurezza talebana ha rapidamente isolato l'area e impedito ai media di effettuare riprese nelle vicinanze. «Senza alcun dubbio, stiamo parlando di un atto terroristico, assolutamente inaccettabile», ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ai giornalisti a Mosca, mentre il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha detto che «sono state immediatamente adottate misure per rafforzare la protezione del perimetro esterno. Sono state incaricate forze aggiuntive delle autorità talebane e sono state utilizzate le capacità dell'intelligence e del controspionaggio dell'Afghanistan». Durante la caotica presa di potere dei talebani lo scorso anno, l'ambasciata russa è stata una delle poche a rimanere aperta mentre la maggior parte dei Paesi ha chiuso i battenti ed evacuato il personale. Il ministero degli Esteri afghano ha già annunciato un'indagine sostenendo che le autorità «non permetteranno ai nemici di sabotare le relazioni tra i due Paesi con azioni così negative». Venerdì scorso, un attentatore suicida ha colpito una delle più grandi moschee dell'Afghanistan occidentale, a Herat, uccidendo 18 persone. «Quello che molti temevano, si sta purtroppo verificando. Dopo il grande sforzo compiuto dalla comunità internazionale per sanare la situazione in Afghanistan, non siamo riusciti a raggiungere risultati duraturi».

Ha detto il generale Mauro Del Vecchio, che in Afghanistan ha comandato le forze Nato dell'operazione multinazionale Isaf.

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