«Gli attentatori? Non li conosco» Ma Salah doveva sparare con loro

Nuovi dubbi sulle sue dichiarazioni: per gli inquirenti era pronto a colpire in centro mentre il commando faceva esplodere metro e aeroporto. E ora dice sì all'estradizione in Francia

Francesco De RemigisSalah Abdeslam avrebbe dovuto sparare per le strade del centro di Bruxelles, mentre gli altri complici dovevano farsi esplodere all'aeroporto e in metro. È questa una delle ipotesi esaminate dagli inquirenti, secondo quanto riferisce la televisione fiamminga Vrt. Il piano sarebbe stato dunque simile a quello degli attentati del 13 novembre a Parigi. Secondo questa ipotesi, a mettersi a sparare per le vie di Bruxelles con dei kalashnikov dovevano essere Salah Abdeslam, Mohammed Belkaid e Amine Choukri. Ma il piano terroristico, per quanto riguarda la sparatoria, sarebbe stato sventato dal raid di martedì della settimana scorsa in un appartamento nel quartiere brussellese di Forest. Allora fu ucciso Belkaid. Abdeslam e Choukri riuscirono a fuggire, ma furono arrestati qualche giorno dopo a Molenbeek. Secondo questo scenario, il raid a Forest e i successivi arresti avrebbero evitato una strage ancora più grande di quella che ha insanguinato Bruxelles martedì scorso.Intanto, definito «un tesoro di informazioni», Salah Abdeslam potrebbe arrivare in Francia. Raccontare tutto. Compreso come abbia fatto a restare nascosto quattro mesi tra i quartieri della capitale belga, fino al suo arresto a Molenbeek quattro giorni prima degli attentati di Bruxelles. Stando alla giustizia belga, la Francia dovrà attendere almeno due settimane prima di averlo a disposizione per un interrogatorio. Salah è l'unico terrorista sopravvissuto del commando del 13 novembre a Parigi di cui ha ammesso di far parte e ieri ha formalmente accettato l'estradizione. Anzi, l'avrebbe chiesta lui stesso stando alla versione dell'avvocato, Sven Mary, alla Camera di Consiglio di Bruxelles.L'avvocato ha spiegato ieri che il suo cliente «non era a conoscenza» degli attentati del 22 marzo a Bruxelles e ha ottenuto un rinvio dell'udienza di convalida per la detenzione di Salah al 7 aprile. Una tesi appunto smentita dalla ricostruzione dei media belgi, che dipingono l'ex primula rossa come un protagonista attivo e di primo piano del progetto stragista. Sarà compito della polizia belga capire fino a che punto Salah può essere considerato attendibile. Nel frattempo, per lui non si aprono le porte del carcere di massima sicurezza di Bruges, né parlerà in aula come preannunciato dal portavoce della procura federale Eric Van Der.Intanto la Francia si muove. Il ministro della Giustizia francese Jean-Jacques Urvoas ha notificato l'emissione di un secondo mandato d'arresto europeo a carico di Abdeslam, dopo quello spiccato a ridosso degli attentati del 13 novembre, spiegando che il secondo incorpora nuove accuse emerse dopo quattro mesi di indagini. Parigi aveva chiesto di averlo a disposizione in quanto membro del commando del 13 novembre. Salah si era opposto. Il ministro dell'Interno belga ha pasticciato in tv dicendo che pianificava altri attentati. Poi sono arrivate le bombe all'aeroporto di Bruxelles e alla metro e l'ex ricercato numero 1 è diventato un super-testimone conteso.

Ferito nel blitz, curato in ospedale e trasferito nel supercarcere di Bruges con tv su richiesta.Il suo isolamento in cella è totale, fanno sapere dal penitenziario. Eppure Medhi Nemmouche, il terrorista che compì l'attentato al museo ebraico di Bruxelles il 245 maggio 2014 è recluso a pochi metri da lui.

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