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Auto, il governo detta le condizioni

Lettera alla Ue: "L'Italia non accetta la decarbonizzazione senza i bio-carburanti"

Auto, il governo detta le condizioni

Una lettera sottoscritta da tre ministri italiani (il vicepremier Matteo Salvini con delega ai Trasporti, Gilberto Pichetto e Adolfo Urso, rispettivamente a capo dei dicasteri di Ambiente e Imprese) è stata recapitata al vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, nella quale si ribadisce l'impegno del nostro Paese in tema di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni dei veicoli. Il messaggio al «papà» di quella che avrebbe dovuto essere una svolta verso una mobilità solo elettrica dal 2035, rappresenta anche un segnale di forte compattezza nel governo, la cui azione ha contribuito a riaprire un iter in fase di definizione. Occorre rispettare «il principio della neutralità tecnologica - è scritto - allo scopo di garantire una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni». Da qui il pieno sostegno, insieme alla Germania, «all'utilizzo di carburanti CO2 neutral per consentire immatricolazioni anche dopo il 2035». Nella lettera a Timmermans i tre ministri sottolineano che «l'Italia non accetterebbe un'interpretazione indebitamente ristretta da parte della Commissione del concetto di eco-carburanti, con l'esclusione dei bio-fuels».

Bruxelles, in proposito, avrebbe offerto al governo tedesco un compromesso sulla messa al bando dei motori endotermici dal 2035, iniziativa che il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, il quale è in sintonia con il collega italiano Salvini, avrebbe già respinto per preparare invece una contro-proposta.

La Commissione punterebbe alla creazione di una nuova categoria di veicoli in grado di funzionare con gli e-fuels, i carburanti sintetici (diversi dai bio-fuels, già disponibili e sponsorizzati dall'Italia). Wissing, come riferisce Spiegel, è in linea con il ministro delle Finanze, Christian Lindner, lo stesso che ha da poco incontrato l'omologo italiano Giancarlo Giorgetti. Ed entrambi hanno riaffermato la matrice ideologica dei piani di Bruxelles che «non servono né alla nostra economia, ma nemmeno fanno bene all'ambiente».

Biocarburanti e carburanti sintetici, in nome della neutralità tecnologica, possono andare a braccetto insieme alle alimentazioni elettriche e, quindi, all'opzione idrogeno. «Bisogna andare al di là delle tifoserie pro e contro l'elettrico - così il ministro Pichetto al ForumAutoMotive -: insieme alla Germania stiamo portando avanti un confronto attivo, con l'obiettivo di affiancare alla tecnologia elettrica anche alternative come idrogeno e biocarburanti».

Il continuo clima d'incertezza allarma intanto Luca De Meo, presidente di Acea (costruttori europei): «Mentre gli incentivi all'acquisto di auto a zero emissioni diminuiscono nella Ue, notiamo un massiccio sostegno ai nostri concorrenti in Cina e negli Usa. Bisogna che si ascolti chi se ne intende veramente, in cambio si avrà una strategia chiara e onesta che punta al futuro ma, allo stesso tempo, che sia fattibile». Altro nodo da sciogliere è la questione Euro 7, standard che porterebbe i costruttori a nuovi ingenti investimenti senza particolari ritorni in generale. La richiesta è di una profonda revisione del dossier.

E mentre le immatricolazioni di auto in Europa, a febbraio, hanno segnato una nuova crescita (+12,2%), la Corte di giustizia Ue ha stabilito che chi ha acquistato un veicolo Diesel con emissioni taroccate, ha il diritto di essere risarcito dal costruttore.

Il caso riguarda un esposto contro Mercedes.

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