Cronaca internazionale

Autobomba tra Usa e Canada, è mistero

Un veicolo a 160 km orari esplode alla frontiera, due morti. "Potrebbe non essere terrorismo"

Autobomba tra Usa e Canada, è mistero

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Negli Usa torna l'incubo terrorismo proprio mentre milioni di americani sono in viaggio per la festa del Ringraziamento dopo che un veicolo è esploso sul Rainbow Bridge, uno dei ponti tra Stati Uniti e Canada, all'altezza delle cascate del Niagara. Sul posto sono arrivati subito gli agenti dell'Fbi, mentre la governatrice di New York Kathy Hochul ha assicurato che sta «monitorando attentamente la situazione ma al momento non ci sono indicazioni di terrorismo», e ha confermato che anche la task force del Bureau sta lavorando con la polizia dello stato per «monitorare tutti i punti di ingresso». Secondo quanto riportato da fonti di Fox News, infatti, si indaga proprio come «tentato attacco terroristico».

Il veicolo, stando alle prime ricostruzioni, stava entrando negli Usa dal Canada, probabilmente dopo aver lasciato un casinò: poco prima di mezzogiorno l'auto ha attraversato un posto di frontiera, dove era stata selezionata per un controllo secondario, ma a quel punto ha accelerato, si è schiantata contro una barriera a 160 km orari ed è esplosa. I media Usa hanno fatto sapere che all'interno del veicolo c'erano due persone che sono morte, mentre un agente di frontiera è rimasto ferito, e sarebbe ferito - non gravemente - anche un passante, un uomo di 27 anni portato al Niagara Falls Memorial Hospital. All'interno della vettura sarebbero stati trovati degli esplosivi, ma non è chiaro se l'auto sia saltata in aria a causa di un ordigno.

Alcuni testimoni, tuttavia, hanno riferito di aver sentito un'esplosione assordante e di aver visto una grande nuvola di fumo vicino alla stazione della dogana. Il premier canadese Justin Trudeau ha aggiornato i membri del Parlamento sull'accaduto, affermando che si tratta di una «situazione molto grave» e che è in stretto contatto con le autorità americane, oltre ad aver confermato che sono stati chiusi tutti e quattro i valichi di frontiera internazionali tra gli Stati Uniti e Canada a New York. Mentre Dominic LeBlanc, ministro della pubblica sicurezza di Ottawa, ha detto che fare speculazioni sulle motivazioni alla base dell'episodio prima che ci siano informazioni dettagliate e sicure «semplicemente non è responsabile», precisando che ad ora non è possibile determinare se ci sia una minaccia per la sicurezza pubblica. L'ufficio locale dell'Fbi a Buffalo ha descritto per ora l'incidente come una «esplosione», mentre Ron Rienas, direttore generale della Buffalo and Fort Erie Public Bridge Authority, ha riferito ad Abc News che tutti e quattro i ponti tra Canada e Stati Uniti sul fiume Niagara sono stati chiusi in entrambe le direzioni mentre le indagini continuano.

Evacuati anche tutti gli edifici governativi nell'area del Rainbow Bridge, e la Niagara Frontier Transportation Authority ha spiegato su X che sono stati aumentati i controlli di sicurezza: «Gli aeroporti di Buffalo e Niagara Falls sono pienamente operativi, ma consigliamo ai viaggiatori di considerare periodi di tempo maggiori per permettere di avere queste precauzioni aggiuntive».

I controlli in queste ore saranno probabilmente più severi anche nei principali scali newyorkesi Jfk e La Guardia, in particolare visto che sono milioni gli americani che hanno preso d'assalto aeroporti e autostrade per le festività del Thanksgiving.

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